Mondo divorato dalla propria stella: osservato un caso di inglobamento planetario nella Via Lattea

Smentite le teorie precedenti secondo cui l’inglobamento sarebbe avvenuto in seguito a una rapida espansione stellare

Per la prima volta, gli scienziati hanno documentato il processo di inglobamento di un pianeta da parte di una stella, aprendo un nuovo capitolo nell’astrofisica moderna. Grazie alle osservazioni del telescopio spaziale James Webb della NASA, i ricercatori hanno identificato una stella della nostra galassia che ha letteralmente inghiottito un pianeta gigante, smentendo le teorie precedenti secondo cui l’inglobamento sarebbe avvenuto in seguito a una rapida espansione stellare. I nuovi dati indicano che l’orbita del pianeta si è ristretta progressivamente fino a farlo cadere nella stella. Il fenomeno, pubblicato su The Astrophysical Journal, rientra nel programma Guaranteed Time Observation 1240, dedicato allo studio di misteriosi brillamenti infrarossi.

La stella coinvolta si trova a 12mila anni luce dalla Terra, nella Via Lattea. L’evento, noto come Ztf Slrn-2020, fu inizialmente identificato come un lampo ottico grazie allo Zwicky Transient Facility dell’Osservatorio Palomar in California. Tuttavia, dati precedenti del telescopio Neowise avevano già rivelato, un anno prima, un aumento della luminosità nell’infrarosso, segnale della presenza di polvere attorno alla stella. Inizialmente si pensava che si trattasse di una stella simile al Sole in espansione verso la fase di gigante rossa. Ma le osservazioni di Webb hanno ribaltato tutto.

Il telescopio Webb smentisce le ipotesi precedenti

Analizzando l’area attraverso gli strumenti Miri (Mid-Infrared Instrument) e NirSpec (Near-Infrared Spectrograph), gli scienziati hanno scoperto che la stella non presentava la luminosità tipica di una gigante rossa. Di conseguenza, l’ipotesi del rigonfiamento stellare è stata scartata. Il pianeta, molto probabilmente delle dimensioni di Giove, orbitava così vicino da iniziare lentamente a precipitare.

“Alla fine, l’oggetto celeste ha iniziato a sfiorare l’atmosfera della stella. Da quel momento in poi è partito un processo di caduta incontrollata e più rapida,” ha dichiarato Morgan Macleod, uno degli autori dello studio. “Il pianeta, durante la caduta, si è sfaldato attorno all’astro.”

La nube di polvere e il gas che circondano la stella

Durante le ultime fasi dell’inglobamento, il pianeta ha provocato l’espulsione di gas dagli strati esterni della stella. Il materiale si è poi raffreddato e condensato, dando origine a una vasta nube di polvere fredda.

Uno degli aspetti più affascinanti emersi dallo studio è la presenza di un disco di gas caldo nelle immediate vicinanze dell’astro. Le osservazioni ad alta risoluzione spettrale hanno permesso di identificare anche la presenza di monossido di carbonio, ma molti dettagli sulla composizione restano ancora da chiarire.

Un evento unico per comprendere il destino della Terra

“Questo è un importante punto di arrivo nello studio di eventi simili. È l’unico inglobamento che abbiamo osservato in azione e, al tempo stesso, la migliore rilevazione delle conseguenze dopo che le cose si sono calmate,” ha sottolineato Ryan M. Lau, astronomo del NoirLab e autore principale dello studio.

Gli scienziati prevedono ora di espandere le osservazioni ad altri fenomeni simili, anche grazie al contributo di nuovi telescopi in fase di sviluppo, come il Vera C. Rubin Observatory e il Nancy Grace Roman Space Telescope. L’obiettivo è quello di costruire una mappa più completa del destino dei sistemi planetari, compreso, forse, anche quello della Terra.

“Stiamo acquisendo preziose informazioni sul destino finale dei sistemi planetari, forse anche del nostro,” ha concluso Lau.

Fonti:

“Revealing a Main-sequence Star that Consumed a Planet with JWST” – The Astrophysical Journal

Istituto Nazionale di Astrofisica – INAF

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