Tropea: storia, mito e tradizione di un gioiello del Mediterraneo

Un viaggio tra le origini leggendarie, la storia millenaria e le eccellenze del territorio

Tropea, incantevole borgo affacciato sul Tirreno, affonda le sue radici in miti e leggende antiche. Secondo Strabone e Plinio il Vecchio, il suo primo nome sarebbe stato Portercole, legato al passaggio di Ercole, che, di ritorno dalle sue imprese, si fermò sulla rupe per riposare. Affascinato dalla bellezza del luogo, decise di fondare una città in onore della sua nutrice Era-Giunone, da cui deriverebbe il termine greco tropheia. Un’altra teoria attribuisce la fondazione della città a Scipione l’Africano, che, dopo aver sconfitto Annibale a Zama, avrebbe lasciato qui i suoi trofei, dando origine al nome Trophea.

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Un passato millenario tra Greci, Romani e Normanni

Le prime tracce di insediamenti umani a Tropea risalgono all’età del Bronzo e all’età del Ferro, mentre le necropoli del IV secolo a.C. attestano una presenza greca consolidata. Nel VI secolo d.C., sotto il generale Belisario, venne eretta una cinta muraria per proteggere la città. Dopo un breve dominio arabo, Tropea divenne una strategica roccaforte bizantina. Nell’XI secolo, con l’arrivo dei Normanni, iniziò un processo di latinizzazione, testimoniato dalla costruzione della Cattedrale Normanna e dalla donazione del Santuario di Santa Maria dell’Isola all’Abbazia di Montecassino.

Dalla fedeltà agli Aragonesi ai privilegi fiscali

Durante il XIV e XV secolo, Tropea si schierò con gli Aragonesi nelle guerre contro gli Angioini, ottenendo il privilegio di autonomia fiscale e amministrativa. Il borgo governava numerosi casali e commerciava con le principali rotte mediterranee. Nel 1571, contribuì alla battaglia di Lepanto con tre galee guidate dal colonnello Gaspare Toraldo. In questi anni operarono i fratelli Vianeo, pionieri della rinoplastica moderna. Nel XVII secolo, nacque l’Accademia degli Affaticati, cenacolo culturale che vide la partecipazione di poeti e intellettuali.

Dal terremoto del 1783 alla rinascita urbanistica

Nel 1783, Tropea fu gravemente colpita da un devastante terremoto che ne modificò l’assetto urbano. Sotto la guida dell’ingegnere Sintes, vennero creati i larghi e le piazzette che oggi caratterizzano il centro storico. Nell’Ottocento, il filosofo Pasquale Galluppi insegnò all’Università di Napoli, contribuendo alla diffusione della filosofia kantiana in Italia. Con l’Unità d’Italia, Tropea beneficiò di importanti opere pubbliche, tra cui collegamenti stradali e ferroviari, mentre nel secondo dopoguerra fu amministrata da Lydia Toraldo Serra, tra le prime donne sindaco in Italia.

Un borgo dalla bellezza senza tempo

Tropea è un luogo in cui storia, arte e natura si fondono in un’armonia unica. Già dal XVII secolo, i viaggiatori del Grand Tour rimanevano incantati dalla sua posizione scenografica e dal mito del suo fondatore. Il Santuario di Santa Maria dell’Isola, eretto su un promontorio, è stato immortalato da numerosi artisti e oggi rappresenta il simbolo della Calabria nel mondo. Il borgo ha mantenuto nei secoli la propria indipendenza grazie alla protezione dei sovrani spagnoli, che ne garantirono la demanialità per la sua antichità, bellezza e nobiltà.

Il fascino del centro storico

Passeggiando nel centro storico, si scopre un susseguirsi di palazzi patrizi con sontuosi portali, chiese medievali, richiami rinascimentali e architetture barocche e neoclassiche. I conventi storici ricordano il fervore religioso della città. L’Affaccio Raf Vallone, con la sua vista spettacolare sulle Isole Eolie, è considerato uno dei belvederi più belli del Mediterraneo.

I tesori artistici e religiosi

La Concattedrale Normanna, fondata nel 1163, custodisce l’Icona della Madonna di Romania, patrona di Tropea, insieme a opere di epoca medievale e rinascimentale. La Chiesa del Gesù, con i suoi altari marmorei e dipinti settecenteschi, è un altro gioiello del borgo. Il Museo Diocesano, ospitato nell’antico Palazzo Vescovile, conserva una prestigiosa collezione di arte sacra e reperti archeologici dall’età del Bronzo al periodo medievale.

L’identità culturale di Tropea

Tropea è un centro culturale vivace, con archivi storici che custodiscono documenti dal XIV al XIX secolo. Il Civico Museo del Mare (MuMaT) espone fossili marini e lo scheletro di una balena vissuta 7 milioni di anni fa, tra i più completi al mondo. L’Antico Sedile di Portercole, un tempo sede del parlamento nobiliare, oggi ospita mostre ed eventi.

Cipolla Rossa di Tropea: il tesoro gastronomico

Simbolo del territorio, la Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP è nota per la sua dolcezza e versatilità. Esistono tre varietà principali: Tonda Piatta (primaticcia), Mezza Campana (medio-precoce) e Allungata (tardiva). Questo prodotto, coltivato lungo la costa tirrenica calabrese, ha origini antichissime: introdotta dai Fenici e poi diffusa dai Greci, nel Medioevo divenne un’importante risorsa economica ed era esportata in Tunisia, Algeria e Grecia. Durante il periodo borbonico, la sua produzione conobbe un grande sviluppo.

Una destinazione unica nel cuore del Mediterraneo

Tropea continua a incantare i visitatori con la sua atmosfera senza tempo, la calda accoglienza dei suoi abitanti e la perfetta simbiosi tra storia, natura e tradizione. Ogni angolo del borgo racconta una storia millenaria, rendendolo uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo. Come recita un antico detto: “Tropea è bella perché fa guardare il cielo, è fedele perché mantiene le sue promesse, rende liberi perché essa stessa è stata e dovrà essere libera”.

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