Il Parlamento europeo interroga la Commissione sul pulsante che non si può rimuovere. Si riaccende lo scontro con Zuckerberg
È comparso improvvisamente nell’ultima versione di WhatsApp un curioso pulsante a forma di “O” multicolore, simbolo della Meta AI, l’intelligenza artificiale sviluppata da Menlo Park. Ma quello che doveva sembrare un semplice aggiornamento sta rapidamente diventando una questione politica e legale: il Parlamento europeo ha infatti deciso di aprire un’interrogazione per vederci chiaro. Secondo molti utenti, la funzione non può essere disinstallata né disattivata, suscitando preoccupazioni su privacy, libertà di scelta e trasparenza delle piattaforme digitali.
Il pulsante consente di accedere direttamente a Meta AI, ma al momento non è raggiungibile per via diretta in Europa, segno di un’attivazione progressiva da parte della Big Tech americana. I dubbi sollevati in rete sono diventati oggetto di interesse istituzionale, tanto che l’eurodeputata slovacca Veronika Cifrová Ostrihoňová ha annunciato un’interrogazione alla Commissione Europea per verificare la conformità della funzione alle norme Ue.
Meta contro le norme europee sulla privacy e la concorrenza
Meta e Unione Europea sono ai ferri corti da tempo. Il fondatore Mark Zuckerberg, nei giorni che hanno preceduto il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, aveva accusato l’Ue di “istituzionalizzare la censura”, esprimendo fiducia nel sostegno del presidente statunitense per “neutralizzare norme che ostacolano l’innovazione”.
Nel mirino del numero uno di Meta non ci sarebbe tanto la libertà d’espressione, quanto piuttosto il Digital Markets Act, il regolamento Ue che mira a limitare lo strapotere delle grandi piattaforme online. Insieme al GDPR, queste regole minacciano il modello “pay or consent” di Meta, che impone agli utenti di scegliere tra pagare un abbonamento o cedere i propri dati personali per ricevere pubblicità mirate.
L’approdo difficile di Meta AI in Europa
La pressione normativa ha spinto Zuckerberg a rinviare il rilascio di Meta AI nel Vecchio continente. Introdotta negli Stati Uniti già nel 2023, l’intelligenza artificiale firmata Meta è arrivata in Europa solo nel marzo 2024, non senza polemiche. In quell’occasione, l’azienda dichiarò: “Ci è voluto più tempo del previsto per lanciare la nostra IA in Europa, ma siamo felici di essere finalmente qui, nonostante il sistema normativo complesso”.
Nel frattempo, Meta ha rafforzato i legami con l’amministrazione Trump, nominando nel consiglio di amministrazione figure come Dana White, Ceo della UFC e sostenitore del tycoon, e Dina Powell McCormick, ex consigliera della Casa Bianca. Una strategia chiara: cercare appoggi politici solidi in patria mentre si combatte il fronte europeo.
Il nodo trasparenza e controllo dell’utente
“Questo solleva seri interrogativi sul controllo dell’utente e sulla sicurezza digitale”, ha dichiarato l’eurodeputata Ostrihoňová.
Durante una riunione del Parlamento europeo, la parlamentare ha posto la questione direttamente a Henna Virkkunen, vicepresidente e commissario Ue per la sovranità tecnologica. L’interrogazione punta a verificare se la presenza non disattivabile di Meta AI sia conforme alle norme europee in materia di concorrenza e privacy.
Il tema tocca un nervo scoperto: la capacità degli utenti di controllare davvero le funzioni installate sulle proprie app, e la responsabilità delle Big Tech nella tutela dei dati personali e delle libertà digitali.
La tecnologia imposta
Meta AI è soltanto l’ultimo tassello di una strategia globale che punta a rendere l’intelligenza artificiale una presenza pervasiva, anche quando l’utente non la richiede. La scelta di non permettere la disattivazione del pulsante non è tecnica, è culturale: è la trasformazione silenziosa di un diritto in una funzione predefinita.
In questo scenario, l’Europa prova a resistere con gli strumenti del diritto. Ma mentre Zuckerberg si prepara a incassare l’appoggio dell’amministrazione statunitense, l’efficacia delle regole europee è messa alla prova: non basta scriverle, serve farle rispettare, anche contro colossi dal fatturato superiore a quello di molti Stati. La battaglia sul pulsante è simbolica, ma rivela il futuro che ci attende se il controllo dell’innovazione resta in poche mani.
Fonte:
Parliamentary question | Risks of the Meta AI tool | E-001460/2025 | European Parliament