Scoperta una nuova classe di antibiotici: arriva la Lariocidina

Dopo 30 anni l’annuncio più atteso: ecco il nuovo antibiotico efficace contro i superbatteri: efficace e con un meccanismo d’azione mai visto prima

Dopo quasi trent’anni dall’introduzione dell’ultima vera novità nel campo degli antibiotici, i ricercatori della McMaster University hanno annunciato una scoperta destinata a cambiare le regole del gioco: si chiama lariocidina, una molecola capace di combattere anche i batteri più resistenti ai farmaci attuali. La ricerca, pubblicata il 26 marzo 2025 sulla rivista Nature, rappresenta l’identificazione di una nuova classe di antibiotici, una rarità che potrebbe segnare una svolta nella lotta globale alla resistenza antimicrobica (AMR).

Alla guida del team c’è Gerry Wright, professore di biochimica e scienze biomediche, che lavora anche presso il Michael G. DeGroote Institute for Infectious Disease Research. Wright spiega che la diffusione dei batteri resistenti ha raggiunto livelli critici: “I nostri vecchi farmaci stanno diventando sempre meno efficaci, mentre i batteri diventano sempre più resistenti. Ogni anno, circa 4,5 milioni di persone muoiono a causa di infezioni resistenti agli antibiotici, e la situazione sta peggiorando”.

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Lariocidina, il peptide-lazo che attacca in modo inedito

La lariocidina è un peptide-lazo, ovvero una particolare struttura molecolare prodotta da un batterio chiamato Paenibacillus, recuperato da un campione di terreno prelevato nel cortile di una casa di Hamilton, in Canada.
Il team ha lasciato crescere i batteri del suolo per circa un anno in laboratorio, riuscendo così a individuare anche le specie a crescita più lenta, che spesso sfuggono ai metodi tradizionali. È stato proprio Paenibacillus a produrre questa sostanza capace di inibire batteri normalmente resistenti ai farmaci.

Secondo i ricercatori, la lariocidina colpisce i batteri in un modo totalmente nuovo: lega direttamente il macchinario di sintesi proteica della cellula batterica, bloccandone la crescita e la sopravvivenza. “Questa è una nuova molecola con un nuovo meccanismo d’azione,” afferma Wright. “Per noi è un enorme passo avanti”.

Efficace, sicura e pronta per lo sviluppo clinico

Uno degli aspetti che rendono questa scoperta così promettente è la non tossicità per le cellule umane. Inoltre, la molecola non sembra essere vulnerabile ai meccanismi noti di resistenza agli antibiotici e funziona bene anche nei modelli animali di infezione.
“Quando abbiamo capito come questa nuova molecola uccide altri batteri, è stato un momento rivoluzionario,” ha dichiarato Manoj Jangra, ricercatore post-dottorato nel laboratorio di Wright.

Oltre a essere efficace, la lariocidina soddisfa diversi criteri fondamentali per lo sviluppo clinico: stabilità, potenza, assenza di tossicità e modalità d’azione unica. Ma, come sottolineano gli stessi ricercatori, il percorso per arrivare al mercato sarà lungo e complesso.

Il prossimo passo: potenziare e produrre la molecola

Attualmente, il lavoro del team si concentra sulla modifica della lariocidina per ottimizzarne l’efficacia e la produzione su larga scala.
Wright sottolinea che “i batteri non sono interessati a produrre nuovi farmaci per noi” e che sarà necessario impiegare tempo e risorse significative per adattare la molecola alle esigenze della produzione farmaceutica.

“La scoperta iniziale è stata per noi un momento incredibile, ma ora inizia il lavoro più duro,” spiega Wright. “Stiamo smontando la molecola per poi riassemblarla in una forma più adatta allo sviluppo clinico”.

Una scoperta che potrebbe cambiare la medicina

L’importanza della lariocidina non sta solo nella novità chimica, ma nel fatto che arriva in un momento cruciale, con la resistenza antimicrobica ai massimi storici e un numero sempre più ridotto di opzioni terapeutiche.
Se i prossimi passaggi confermeranno quanto visto finora, potremmo trovarci davanti a un nuovo antibiotico ad ampio spettro, capace di affrontare infezioni oggi considerate incurabili.

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