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Viaggio a San Giorgio, il borgo veronese che unisce spiritualità, archeologia e sapori autentici
San Giorgio di Valpolicella, conosciuto anche come San Giorgio Ingannapoltron, sorge in posizione panoramica sulla Valpolicella e deve il curioso soprannome alla salita più impegnativa di quanto sembri. Il toponimo corretto sarebbe in realtà San Giorgio in Ganna, da “Ganne”, termine pre-romano che significa “mucchio di pietre”. Questo borgo è un concentrato di archeologia, fede antichissima, natura incontaminata e tradizioni contadine. La sua storia affonda le radici nella preistoria, ma è nell’epoca romana e altomedievale che diventa crocevia spirituale e strategico. Oggi, il centro storico è un gioiello di architettura romanica e cultura viva, perfettamente conservato.
Un passato millenario tra scambi e culto religioso
Le prime tracce umane nei dintorni risalgono al Paleolitico, con una continuità abitativa fino all’età romana. I numerosi reperti conservati nel museo locale testimoniano come San Giorgio fosse un importante nodo di scambio tra la pianura e le Alpi.
Durante l’epoca romana, il villaggio si affermò come capoluogo religioso del Pagus degli Arusnati, popolazione di cultura etrusco-retica. Le iscrizioni sacre rinvenute nel sito rafforzano l’ipotesi che fosse un centro religioso di rilievo, grazie anche alla posizione strategica sulla Via Claudia Augusta Padana e al controllo del traffico lungo l’Adige.
La pieve romanica e il borgo medievale
Nel cuore del borgo si erge la Pieve di San Giorgio, tra i più antichi luoghi di culto del Veronese ancora attivi, risalente al VII-VIII secolo. Accanto alla chiesa si trovano il chiostro, la sala capitolare, il campanile e l’accesso all’area archeologica, con resti dell’età del Ferro.
L’assetto urbanistico del borgo, simile a un castrum, si è conservato intatto grazie allo spopolamento avvenuto a partire dal XIII secolo. La sua struttura fortificata, con case accentrate, richiama l’impianto medievale originario.
Tradizioni, feste popolari e gastronomia locale
San Giorgio è anche un luogo di eventi e sapori antichi. Tra le manifestazioni più note:
- Zughi en Piassa (25 aprile), festa per bambini e famiglie con giochi della tradizione;
- La Notte Romantica (giugno), serata dedicata agli innamorati tra musica e architetture storiche;
- Corteggiando (luglio), con le corti aperte ai visitatori tra musica e degustazioni;
- Il Borgo dei Desideri (10 agosto), raccolta simbolica di sogni nel chiostro;
- Festa de le Fàe (novembre), dove si distribuisce la tipica minestra di fave.
La gastronomia riflette la stagionalità e le antiche vocazioni: piatti come pasta e fasoi, bigoli con le sardele, coniglio in umido, lepre in salmì, brasato all’Amarone, accompagnano dolci tradizionali e prodotti locali come la soppressa veronese e il formaggio Monte Veronese. Non mancano il vino DOCG Valpolicella e l’olio extravergine d’oliva.
Paesaggi scolpiti nella pietra tra arte e natura
San Giorgio è celebre anche per le marogne, muretti a secco che disegnano i terrazzamenti delle colline e per le cave di marmo Rosso Verona. La Via Crucis dei Lapicidi, scolpita dagli allievi della Scuola d’Arte comunale, e i sentieri escursionistici tra vigneti, ville e forti austriaci completano l’offerta culturale e naturalistica di questo borgo senza tempo.