Le statunitensi Tesla e Meta corrono per diventare leader, ma la Cina non resta a guardare. Che cosa farà l’Europa?
Mentre l’intelligenza artificiale continua a dominare l’innovazione globale, un altro settore hi-tech si prepara a esplodere: quello dei robot umanoidi. Con 2 miliardi di dollari movimentati nel 2024 e investimenti in rapida crescita, il 2025 potrebbe segnare l’avvio concreto di un’era in cui i robot entreranno nei magazzini, nelle case e persino nei cantieri. In prima linea ci sono Tesla, Meta, Amazon e Google, ma anche un agguerrito fronte cinese.
Elon Musk ha annunciato che il robot Optimus, sviluppato da Tesla, potrebbe diventare realtà commerciale già entro il 2025. Un progetto strategico per l’azienda, utile a bilanciare il calo atteso nel settore delle auto elettriche. L’ottimismo di Musk si basa su un trend evidente: mentre i veicoli rappresentano gran parte dei ricavi di Tesla, il vero valore azionario viene ormai attribuito alle promesse tecnologiche legate a veicoli autonomi e ora anche ai robot umanoidi.
Meta, Amazon e Google investono nella robotica AI
Anche Meta Platforms è entrata nella partita, con una nuova divisione dedicata a robot umanoidi capaci di eseguire mansioni domestiche, sfruttando l’AI. Secondo Bloomberg, l’azienda guidata da Mark Zuckerberg ha avviato investimenti significativi nel settore, inserendolo nella ristrutturazione dei suoi Reality Labs.
Parallelamente, Amazon punta a integrare Digit, il robot bipede sviluppato da Agility Robotics, nei suoi magazzini per ridurre i costi di manodopera. Google, invece, ha investito nella texana Apptronik, che ha lanciato Apollo, un robot destinato a essere impiegato in logistica, produzione, edilizia, retail e persino nell’assistenza agli anziani.
La Cina accelera con Iron, GoMate e nuovi player
La Cina non sta a guardare. XPeng Motors ha annunciato l’avvio della produzione commerciale di robot umanoidi entro un anno. Il robot Iron, già in funzione nello stabilimento di Guangzhou, misura 173 cm per 70 kg, possiede oltre 60 articolazioni e un chip AI da 30 miliardi di parametri, ed è progettato per operare in ambienti industriali.
Anche altri colossi cinesi come Guangzhou Automobile Group e BYD Auto stanno entrando nel mercato. Il primo ha lanciato il robot GoMate, il secondo impiega già le soluzioni della connazionale UBTech Robotics. Tra le nuove promesse figurano aziende come Fourier Intelligence, Unitree Robotics, EngineAI, Robot Era e Pudu Robotics.
L’Europa arranca, ma la norvegese 1X resiste
Il Vecchio continente appare in netto ritardo. L’unica realtà europea visibile nel panorama globale è 1X, startup norvegese supportata dall’OpenAI Startup Fund, che ha raccolto 23,5 milioni di dollari nel 2023. Fondata nel 2014, 1X ha ottenuto finora 136 milioni e si propone di sviluppare robot capaci di muoversi e collaborare in ambienti reali, ma rimane un’eccezione in un panorama europeo ancora debole.
L’orizzonte 2025: l’anno della svolta?
La corsa ai robot umanoidi potrebbe trasformarsi nel nuovo fronte dell’hi-tech mondiale, con applicazioni che spaziano dall’industria alla casa. Se le promesse verranno mantenute, il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno zero dell’integrazione tra AI e robotica su larga scala. L’Europa, al momento, osserva da bordo campo.