Pozzo sacro di Santa Cristina: mistero della civiltà nuragica

Nel cuore della Sardegna, tra storia e spiritualità, il santuario nuragico di Santa Cristina svela uno dei pozzi sacri meglio conservati dell’isola

La Sardegna, famosa per i suoi nuraghi, custodisce anche luoghi di grande fascino e mistero, meno noti al turismo di massa. Uno di questi è il Santuario nuragico di Santa Cristina, un’area archeologica situata nel territorio di Paulilatino, in provincia di Oristano. Il sito prende il nome dall’omonima chiesa campestre, che si trova nelle sue vicinanze. Tuttavia, l’elemento più suggestivo e affascinante è senza dubbio il pozzo sacro nuragico, un’antica struttura dall’imponente architettura, avvolta da un alone di spiritualità e mistero.

Il pozzo sacro: un’opera unica della civiltà nuragica

Il pozzo di Santa Cristina è uno degli esempi più straordinari di architettura sacra nuragica. Si distingue per l’eccellente stato di conservazione e per le sue dimensioni, particolarmente ampie e armoniose. La struttura è racchiusa all’interno di un tèmenos, un recinto sacro di forma ellittica, che delimita l’area rituale da quella profana. Al suo interno si trova un secondo recinto, a forma di serratura, che ospita il pozzo vero e proprio.

Architettura e simbolismo del pozzo nuragico

L’accesso al pozzo avviene attraverso un vestibolo, probabilmente utilizzato per riti sacri, che conduce a una scalinata monumentale di 25 gradini. Questa scala porta a una camera trapezoidale che custodisce il cuore del tempio: un vano circolare di 2,5 metri di diametro, sormontato da una volta a ogiva alta quasi 7 metri. L’intera struttura è stata realizzata con blocchi di basalto finemente lavorati e disposti in modo da restringersi progressivamente fino a formare un’apertura di 35 centimetri sulla sommità.

Un perfetto allineamento con gli astri

Il pozzo sacro di Santa Cristina è considerato un capolavoro dell’ingegneria nuragica, non solo per la precisione della sua costruzione ma anche per il suo allineamento astronomico. Durante gli equinozi, i raggi del sole penetrano dall’apertura superiore e illuminano perfettamente l’acqua contenuta nel pozzo, creando un effetto suggestivo che ha rafforzato l’ipotesi di una connessione tra il sito e il culto delle acque.

Il villaggio nuragico e le strutture adiacenti

Oltre al pozzo sacro, l’area archeologica comprende anche altre strutture, tra cui un nuraghe monotorre, alcune capanne in pietra di forma allungata e i resti di un villaggio nuragico ancora da scavare. Di quest’ultimo emergono solo alcuni elementi affioranti, lasciando intuire l’importanza del sito nell’antichità.

Un’eredità avvolta nel mistero

Purtroppo, della possibile copertura originaria del pozzo non è rimasto nulla. Gli studiosi ipotizzano che potesse assomigliare a quella del tempio nuragico di Su Tempiesu, a Orune, caratterizzato da una facciata a due spioventi. La mancanza di testimonianze certe lascia spazio a numerose ipotesi su quale fosse l’aspetto originario della struttura.

Visitare il pozzo di Santa Cristina: un’esperienza unica

L’unico modo per comprendere davvero la straordinaria bellezza e il fascino mistico di questo luogo è visitarlo di persona. Camminare tra le antiche pietre, osservare la precisione della lavorazione e immergersi nell’atmosfera spirituale del santuario nuragico è un’esperienza indimenticabile, un autentico viaggio nel tempo che porta alla scoperta di una delle civiltà più enigmatiche del Mediterraneo.

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