Celle in perovskite saranno 10 volte più longeve

Un team di scienziati ha trovato un modo per allungarne la vita, rendendole più stabili ed efficienti

Un nuovo studio guidato dall’Università del Surrey ha aperto la strada a celle solari in perovskite più durature eresistenti. Grazie all’aggiunta di nanoparticelle di allumina (Al₂O₃), i ricercatori hanno scoperto che è possibile migliorare significativamente la stabilità e la durata di questa promettente tecnologia energetica. Lo studio, pubblicato sulla rivista EES Solar, potrebbe segnare un punto di svolta nella diffusione commerciale dei pannelli solari di nuova generazione.

Le altre notizie del canale INNOVAZIONE

Il problema della stabilità delle perovskiti

Le celle solari in perovskite rappresentano un’alternativa economica e leggera ai tradizionali pannelli in silicio, ma finora hanno sofferto di una grave limitazione: la loro struttura tende a degradarsi nel tempo a causa della fuoriuscita di iodio, un fenomeno che compromette la loro efficienza e ne riduce la durata.

Per risolvere questo problema, i ricercatori dell’Università del Surrey, in collaborazione con il National Physical Laboratory e l’Università di Sheffield, hanno sviluppato una soluzione innovativa: incorporare minuscole particelle di Al₂O₃ all’interno delle celle solari. Questa strategia permette di intrappolare lo iodio e preservare l’integrità del materiale, rendendo i pannelli solari molto più longevi.

Un miglioramento significativo

I test condotti in laboratorio hanno dimostrato l’efficacia della nuova tecnica. Le celle solari arricchite con nanoparticelle di allumina hanno mantenuto alte prestazioni per oltre due mesi (1.530 ore) in condizioni di forte calore e umidità, mentre le celle tradizionali senza questa modifica si degradavano dopo appena 160 ore.

Secondo i ricercatori, l’allumina non solo impedisce la fuoriuscita di iodio, ma contribuisce anche a rendere la struttura della perovskite più uniforme, riducendo i difetti e migliorando la conducibilità elettrica. Inoltre, la formazione di un sottile strato protettivo di perovskite bidimensionale agisce come ulteriore barriera contro l’umidità, aumentando la resistenza del materiale nel tempo.

Le dichiarazioni degli scienziati

Siamo entusiasti di vedere come il nostro approccio possa fare la differenza“, ha dichiarato la dottoranda Hashini Perera, autrice principale dello studio. “Solo dieci anni fa, pensare a celle solari in perovskite con questa durata sembrava impossibile. Ora stiamo aprendo nuove strade per la loro stabilità e prestazioni“.

Anche il ricercatore Imalka Jayawardena, del Surrey’s Advanced Technology Institute, ha sottolineato il potenziale di questa scoperta: “Affrontando i problemi principali della tecnologia solare in perovskite, stiamo rendendo questa soluzione più economica, più efficiente e più accessibile per tutti. Questo è un passo cruciale verso il loro utilizzo su larga scala“.

Infine, il professor Ravi Silva, direttore dell’Advanced Technology Institute, ha evidenziato l’importanza della ricerca nel contesto della transizione energetica globale: “Con il tempo che stringe per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica, sviluppare soluzioni energetiche rinnovabili più affidabili è essenziale. Scoperte come questa contribuiranno a ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e ad accelerare la svolta sostenibile“.

Un futuro più sostenibile

L’analisi condotta dalla Confederation of British Industry ha inoltre sottolineato che investire nel settore dell’energia rinnovabile non solo migliora le prospettive di carriera per molti lavoratori, ma garantisce anche salari superiori alla media nazionale. Questo dimostra come il progresso tecnologico nelle energie pulite abbia un impatto positivo sia sull’ambiente che sull’economia.

Grazie a questa innovazione, le celle solari in perovskite potrebbero finalmente superare i limiti che finora ne hanno ostacolato la diffusione, avvicinandosi sempre più a diventare una soluzione concreta per il fabbisogno energetico globale.

Fonte:

Correlati

Exit mobile version