Scoperto il ruolo del colesterolo nello sviluppo del Parkinson

Uno studio condotto dall’Università di Wuhan ha identificato un metabolita che favorisce la formazione delle placche cerebrali tipiche del Parkinson

Un gruppo di ricercatori guidato da Zhentao Zhang, dell’Università di Wuhan, ha individuato un metabolita del colesterolo, il 24-idrossicolesterolo (24-OHC), come un possibile fattore chiave nello sviluppo del morbo di Parkinson. Lo studio, pubblicato su PLOS Biology, evidenzia che questa molecola contribuisce alla formazione dei corpi di Lewy, accumuli di proteina alfa-sinucleina responsabili della degenerazione dei neuroni dopaminergici. Bloccando la produzione o l’attività di 24-OHC, si potrebbe rallentare la progressione della malattia.

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Aumento del 24-OHC nei pazienti affetti da Parkinson

La ricerca ha rilevato livelli elevati di 24-OHC nel sangue di pazienti con Parkinson e in un modello murino della malattia. Gli scienziati hanno quindi bloccato la produzione del metabolita nei topi eliminando l’enzima responsabile della sua sintesi dal colesterolo. Il risultato? Una riduzione della diffusione delle fibre tossiche di alfa-sinucleina e un minore danno ai neuroni dopaminergici. Gli esperimenti condotti su cellule cerebrali in coltura hanno confermato che l’aggiunta di 24-OHC accelera la formazione delle fibre patologiche.

Un potenziale bersaglio terapeutico per il Parkinson

Quando i ricercatori hanno iniettato nei topi le fibre di alfa-sinucleina formate in presenza di 24-OHC, hanno osservato un peggioramento della degenerazione neuronale e dei deficit motori rispetto ai topi trattati con fibre prodotte senza il metabolita. Questo suggerisce che bloccare la trasformazione del colesterolo in 24-OHC potrebbe rappresentare una strategia terapeutica efficace. Gli autori concludono: “I nostri risultati indicano che la 24-idrossilasi del colesterolo (CYP46A1) gioca un ruolo chiave nella progressione della patologia da alfa-sinucleina nel Parkinson, rendendola un potenziale bersaglio per nuove terapie”.

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