Il telescopio Webb svela nascita di una stella: le immagini di HH-30

Il James Webb Telescope mostra dettagli inediti di HH-30, un disco protoplanetario che cela una stella appena nata tra polveri cosmiche

Il James Webb Space Telescope (JWST) ha catturato con straordinaria precisione il tumultuoso processo di formazione stellare nella regione di HH-30, un giovane oggetto di Herbig-Haro, immerso in una nebulosa oscura della Nube del Toro. Questo spettacolare fenomeno cosmico rappresenta una delle fasi iniziali della nascita di una stella, accompagnata da getti di materia ad alta velocità che interagiscono con il gas circostante, illuminando l’area con intense emissioni di particelle ionizzate.

La scena, immortalata da Webb e scelta come “foto del mese” da NASA, ESA e CSA, mostra un disco protoplanetario in formazione, il cui materiale si addenserà per dare origine a nuovi pianeti. Un processo simile a quello che, miliardi di anni fa, ha portato alla nascita del Sistema Solare.

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HH-30: una culla cosmica di mondi in formazione

HH-30 è una delle rare regioni in cui possiamo osservare direttamente le fasi primordiali di un sistema planetario. La peculiarità di questo oggetto celeste sta nella sua posizione inclinata rispetto alla Terra: il disco protoplanetario è visto di taglio, permettendo agli astronomi di studiarne struttura, dinamiche e composizione con una prospettiva unica.

Queste osservazioni rivelano enormi getti di plasma lanciati dalla stella appena nata, che si scontrano con il gas interstellare circostante. Il risultato è un gioco di luci e ombre che illumina la nebulosa con sfumature spettacolari. Tuttavia, la stella rimane invisibile, nascosta da un fitto involucro di polveri che la circondano come un velo.

L’importanza della polvere cosmica e il ruolo di Webb

Le immagini ottenute dal JWST sono state possibili grazie alla sua capacità di osservare l’universo nell’infrarosso, una lunghezza d’onda che penetra le nubi di polvere cosmica rivelando dettagli inediti. I dati mostrano un’abbondanza di granuli di polvere microscopici, con dimensioni comparabili a quelle di un batterio. Queste particelle rappresentano il primo stadio della formazione planetaria, accumulandosi progressivamente fino a formare corpi più grandi.

Altri telescopi, come l’interferometro ALMA, hanno già rilevato particelle di dimensioni maggiori, indicando che all’interno del disco protoplanetario potrebbero già essere in atto i primi processi di aggregazione planetaria. Questi studi sono fondamentali per comprendere come si formano i pianeti e quali fattori determinano la nascita di un sistema solare.

Un viaggio nel tempo: il legame con il nostro Sistema Solare

HH-30 è un fossile vivente delle prime fasi della nascita stellare. Quello che oggi accade in questa regione della Nube del Toro è lo stesso processo che ha portato alla formazione del nostro Sole e dei suoi pianeti, circa 4,5 miliardi di anni fa.

La polvere che circonda la giovane stella è il residuo del materiale che non è stato inglobato nel nucleo stellare. Lo stesso fenomeno avvenne nel nostro sistema: mentre il Sole si formava, i resti di gas e polvere hanno iniziato ad aggregarsi, dando origine ai pianeti, agli asteroidi e alle comete. Questo avanzo di materia è diventato la base per la vita sulla Terra, mostrando come ciò che appare scarto cosmico possa essere, in realtà, l’inizio di qualcosa di grandioso.

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