Il 79% dei contagiati ha meno di 19 anni, e tra loro il 94% non era vaccinato
Negli Stati Uniti, i casi di morbillo sono aumentati del 35% in una sola settimana, secondo i dati diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Dall’inizio del 2024, sono stati registrati 222 casi in 12 stati, con due decessi confermati: un bambino di sei anni in Texas e un adulto in New Mexico, sebbene quest’ultimo non sia ancora stato ufficialmente riconosciuto. Il 79% dei contagiati ha meno di 19 anni, e tra loro il 94% non era vaccinato. Di questi, 38 persone hanno richiesto il ricovero ospedaliero.
Texas epicentro dell’epidemia
Il Texas è lo stato più colpito, con 198 casi confermati, registrando 39 nuovi contagi in pochi giorni. Le autorità sanitarie sono in allerta dopo che un passeggero atterrato il 5 marzo all’aeroporto di Washington Dulles è risultato positivo al morbillo. Trattandosi di una malattia altamente contagiosa, i funzionari sanitari temono per la salute dei passeggeri presenti sul volo e nelle aree di transito dell’aeroporto.
Anche in Europa numeri da record
Non solo gli USA: anche in Europa i dati sono allarmanti. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha rilevato oltre 32.000 casi di morbillo tra il 1° febbraio 2024 e il 31 gennaio 2025, un netto aumento rispetto al periodo precedente. Il paese più colpito è la Romania, con 27.568 contagi e 18 decessi. Seguono Italia (1.097 casi), Germania (637), Belgio (551) e Austria (542). Anche l’Irlanda ha registrato un decesso correlato al morbillo.
Copertura vaccinale insufficiente
L’ECDC ha evidenziato che la diffusione del morbillo riflette lacune nella copertura vaccinale, non solo tra bambini e adolescenti, ma anche tra adulti non immunizzati. Gli esperti ricordano che il virus si trasmette per via aerea, diffondendosi rapidamente nelle comunità con bassa immunizzazione. Per bloccare le epidemie, sarebbe necessario che almeno il 95% della popolazione ricevesse due dosi del vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia).
Solo quattro paesi europei superano la soglia del 95%
Attualmente, solo Ungheria, Malta, Portogallo e Slovacchia hanno raggiunto questo livello di copertura per entrambe le dosi del vaccino. In molte altre nazioni, invece, la percentuale resta al di sotto della soglia raccomandata. In Italia, la Provincia autonoma di Bolzano registra il tasso più basso, con appena l’83,81% di copertura vaccinale.
Il morbillo: una delle infezioni più contagiose
Gli esperti ricordano che il morbillo è tra le malattie più contagiose al mondo. In una comunità completamente non vaccinata, ogni persona infetta può trasmettere il virus ad altre 18 persone. Il contagio avviene prima ancora della comparsa dei sintomi, rendendo difficile controllare la diffusione del virus. Secondo gli epidemiologi, per interrompere un’epidemia il tasso di trasmissione dovrebbe essere inferiore a 1, valore che si raggiunge solo con una copertura vaccinale superiore al 94%.
Complicazioni gravi e rischi per la salute
Contrarre il morbillo, soprattutto in età adulta, non è qualcosa da sottovalutare. I sintomi durano diverse settimane e, in alcuni casi, il virus può portare a complicazioni serie come polmonite o encefalite, con possibili danni permanenti come sordità, cecità e disabilità cognitive. Ogni 1.000 bambini contagiati, almeno uno o due muoiono.
L’amnesia immunitaria: il rischio nascosto del morbillo
Uno degli effetti meno noti del morbillo è l’amnesia immunitaria, che rende il corpo più vulnerabile ad altre infezioni. Dopo aver contratto il virus, il sistema immunitario può “dimenticare” le difese sviluppate contro altre malattie, aumentando il rischio di infezioni future. Questa condizione può durare mesi o anni.
L’importanza del vaccino MPR
Ad oggi, non esiste un farmaco antivirale specifico per il morbillo, quindi il modo più efficace per proteggersi è la vaccinazione. Il vaccino MPR, somministrato in due dosi, offre una protezione del 97% contro il virus. I dati dimostrano che ogni persona vaccinata contribuisce a limitare la diffusione del morbillo, proteggendo le fasce vulnerabili della popolazione, come neonati e persone con problemi immunitari.