Marte svela i suoi due volti: l’immagine di Mars Express

Nell’incredibile scatto dell’orbiter europeo si contrappongono due paesaggi marziani: antichi solchi tettonici e pianure levigate da lava e acqua

Un solo scatto, due mondi. Nella nuova immagine catturata dalla sonda Mars Express dell’Agenzia spaziale europea (ESA), appaiono in netto contrasto due “volti” del Pianeta rosso: uno segnato dalla storia geologica più antica di Marte, disseminato di crateri e fratture, e l’altro più giovane, dominato da superfici levigate e pianeggianti. Lo scatto mette in evidenza la straordinaria dicotomia geologica del pianeta, che da oltre vent’anni viene osservato e documentato da questa sonda orbitante. L’istantanea in alta risoluzione, ottenuta il 28 ottobre 2024 grazie alla High Resolution Stereo Camera (HRSC) a bordo di Mars Express, mostra con chiarezza la regione di Acheron Fossae, una zona a nord-ovest del pianeta, scolpita nel tempo da intensi fenomeni vulcanici e tettonici.

Mars Express si trova in orbita marziana dal 2003 e ha contribuito a riscrivere la geologia di Marte. Le immagini raccolte hanno dimostrato che la crosta marziana è molto più complessa di quanto si pensasse in passato. Lo dimostra proprio Acheron Fossae, immortalata durante la 26287ª orbita della sonda: un paesaggio di contrasti estremi, che riflette la doppia natura del pianeta tra antichità geologica e rimaneggiamento vulcanico recente.

Le altre notizie del canale SCIENZA

Un paesaggio scolpito dal vulcanismo e dal tempo

L’influenza di Olympus Mons e Alba Mons

La regione fotografata si trova relativamente vicino a due dei più grandi vulcani del sistema solare: Olympus Mons e Alba Mons, rispettivamente situati a circa 1200 chilometri a sud e nord-est dell’area inquadrata. Anche se non visibili nello scatto, gli scienziati ritengono che siano stati proprio questi colossi vulcanici a plasmare il paesaggio, in un’epoca in cui Marte era geologicamente molto più attivo.

L’area più frastagliata dell’immagine presenta una fitta rete di fratture tettoniche, che delineano strutture note come horst e graben. Queste formazioni risalgono a quasi 4 miliardi di anni fa e derivano da faglie parallele che, aprendosi, hanno fatto collassare i blocchi centrali di crosta (i graben), lasciando sollevati i bordi laterali (gli horst o pilastri tettonici). Il risultato è un paesaggio spezzato, ricco di linee profonde e dislivelli, che testimonia una lunga storia di tettonica attiva.

Acheron Fossae: un laboratorio naturale di geologia marziana

Nel quadrante in alto a destra dell’immagine, si distinguono tre rilievi conici alti diversi chilometri. È probabile che si tratti di antichi coni vulcanici, anch’essi modellati da attività successiva alle prime fratture. L’intersezione tra queste formazioni e le strutture tettoniche dimostra che la crosta marziana ha continuato a deformarsi nel tempo, rendendo l’area ancora più interessante dal punto di vista geologico.

Il centro e il settore inferiore dell’immagine mostrano invece un paesaggio più omogeneo, che segna l’inizio di ampie pianure basaltiche. Gli studiosi ipotizzano che questa zona fosse un tempo ricoperta da laghi o mari, poi riempita da colate laviche e depositi sedimentari, provenienti soprattutto da Alba Mons. Si tratta di un classico esempio di transizione geologica, dove una zona antica viene sepolta o levigata da materiali più recenti.

L’impronta dell’acqua: erosione, valli e sedimenti

Queste pianure più giovani sono state successivamente modellate anche dall’azione dell’acqua, che ha scavato valli e lasciato sul terreno sedimenti, detriti e formazioni irregolari. Tra queste spiccano le mesa, strutture rocciose isolate e sopraelevate che oggi punteggiano l’area. I sedimenti hanno anche parzialmente nascosto un antico cratere da impatto, ancora visibile al centro dell’immagine sotto forma di semicerchio.

Oltre all’immagine principale, Mars Express ha fornito anche una visuale prospettica 3D della regione, che evidenzia in modo ancora più chiaro la morfologia complessa di Acheron Fossae. In questo modello tridimensionale si notano bene i confini tra le aree fratturate e le superfici più giovani, offrendo agli scienziati una mappa morfologica di altissimo dettaglio.

Marte come non lo avevamo mai visto prima

L’immagine di Acheron Fossae e le informazioni collegate rappresentano una delle testimonianze più affascinanti della storia geologica marziana. La sua dicotomia tra antico e recente, tra fratturato e levigato, permette di osservare sullo stesso piano geologico miliardi di anni di evoluzione planetaria. Non solo: grazie agli strumenti di Mars Express, possiamo oggi ricostruire con sempre maggiore precisione le dinamiche interne del pianeta, i suoi antichi mari, i vulcani ormai spenti e l’azione dell’acqua.

La missione ESA prosegue, con lo scopo di mappare in alta definizione tutte le regioni strategiche del pianeta. Immagini come questa non solo ci aiutano a conoscere meglio Marte, ma guidano anche le future missioni di esplorazione umana, fornendo dati preziosi sui luoghi più stabili o interessanti per un eventuale insediamento.

Correlati

Exit mobile version