Una nuova primavera del tram nelle città italiane

Nel nuovo report di Legambiente emerge un boom di passeggeri e progetti, ma il taglio ai fondi nella Legge di Bilancio 2024 rischia di frenare la rinascita del tram.

Il tram, mezzo di trasporto simbolo della mobilità sostenibile urbana, torna protagonista in Italia. Lo racconta Legambiente nel report “Il tram che fa bene allo spazio urbano”, ripreso sulle pagine di GreenReport.it. L’associazione evidenzia che sono in programma 250 km di nuove linee tranviarie, pari a un aumento del 63% rispetto a quelle attualmente operative, con un investimento complessivo di 5,4 miliardi di euro. I progetti coinvolgono metropoli come Roma, Milano, Firenze, Bologna, Palermo e Padova, e si avvalgono anche di fondi del PNRR.

Nonostante i segnali positivi, Legambiente lancia un monito: l’Italia resta indietro rispetto ad altri Paesi europei e rischia un rallentamento se non verranno sbloccati nuovi fondi. “La Legge di Bilancio 2024, per la prima volta dal 2017, non prevede finanziamenti per il trasporto rapido di massa”, sottolinea il Cigno Verde. Un passo indietro che potrebbe compromettere i risultati ottenuti grazie al PNRR e fermare lo slancio in atto.

Le altre notizie del canale AMBIENTE

Boom di passeggeri e fiducia in crescita

Il tram non è solo una scelta ecologica, ma anche un’opzione sempre più apprezzata dai cittadini. A Firenze, nel 2024 si è registrato un aumento dell’11,8% di passeggeri rispetto al 2023, con oltre 39 milioni di utenti. A Padova, la linea Sir1 trasporta circa 33.000 persone al giorno, coprendo il 25% degli spostamenti con il trasporto pubblico locale.

Numeri che confermano come l’infrastruttura tranviaria non solo migliori la mobilità, ma rappresenti anche un fattore di coesione urbana e qualità della vita. Il tema è stato al centro del convegno “Le Tramvie fanno bene alle città”, organizzato oggi da Legambiente a Roma, per rilanciare il ruolo strategico del tram nel ripensare lo spazio urbano.

I vantaggi del tram: costi ridotti e impatto positivo

Secondo il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, il tram è “una soluzione ideale per le città italiane, grazie a efficienza, sostenibilità e accessibilità”. A fronte di costi d’investimento molto inferiori rispetto ad altre infrastrutture – basti pensare ai 15 miliardi previsti per 3 km del Ponte sullo Stretto – le tramvie garantiscono un servizio capillare e ad alta capacità, adattabile ai diversi contesti urbani.

Tuttavia, la mancanza di fondi nella nuova manovra rischia di vanificare gli sforzi messi in campo finora. “O si accelera il passo con investimenti strutturali e continui, oppure l’Italia rischia di perdere l’opportunità di colmare un gap infrastrutturale”, ha avvertito Ciafani.

Il tram come chiave della mobilità sostenibile

Nato nell’Ottocento e quasi scomparso con l’avvento dell’automobile, il tram sta vivendo una rinascita in tutta Europa, trainata da benefici tangibili: riduzione del traffico, miglioramento della qualità dell’aria e valorizzazione degli spazi urbani. In Italia, dei 39 progetti finanziati con fondi PNRR per il Trasporto Rapido di Massa, ben 18 riguardano nuove linee tranviarie, con 2,3 miliardi di euro stanziati, il 57% coperto dal PNRR (dati OpenPNRR e Legambiente).

Ma i progressi restano fragili: il settore dei trasporti è ancora l’unico a registrare un aumento delle emissioni e l’Italia sconta un forte ritardo infrastrutturale. Le linee tranviarie operative nel nostro Paese raggiungono appena 397,4 km, contro gli 878 km della Francia e oltre 2.000 km in Germania.

Le città italiane in prima linea (e chi frena)

Dalla TVA di Roma alla nuova rete di Palermo, passando per Milano, Bergamo, Padova e Cagliari, le città italiane stanno rispondendo al bisogno di una mobilità diversa. Roma, in particolare, ha in cantiere progetti emblematici come la tranvia Termini-Vaticano-Aurelio, il tram su viale Togliatti e il collegamento Tiburtina-Verano. Tuttavia, proprio nella Capitale si concentrano anche le resistenze più forti.

Le tramvie migliorano la qualità della vita e il trasporto pubblico, ma fermare i fondi – come nella Legge di Bilancio – sarebbe un errore gravissimo”, ha commentato Roberto Scacchi di Legambiente. “Progetti come quelli di Roma devono essere realizzati senza indugi. Le esperienze di Firenze e Padova dimostrano che, dopo un’iniziale resistenza, i cittadini apprezzano il cambiamento.

Il futuro del tram in Italia passa dalla volontà politica

Il messaggio di Legambiente è chiaro: la transizione ecologica delle città passa anche dalle tramvie, che rappresentano uno degli strumenti più efficaci per decarbonizzare i trasporti, abbattere le emissioni e restituire spazio urbano ai cittadini. Il rischio, però, è che senza investimenti costanti l’Italia continui a inseguire l’Europa da lontano.

Per evitare questo scenario, serve un cambio di passo politico, che sostenga con continuità i progetti già avviati e favorisca nuovi interventi. Solo così sarà possibile colmare il gap infrastrutturale e garantire una mobilità più giusta, pulita ed efficiente per tutti.

Link utili:

GreenReport.it

Correlati

Exit mobile version