Inquinanti chimici nell’acqua: alghe modificate per eliminarli

Un metodo innovativo usa diatomee trattate chimicamente per assorbire fino al 100% degli inquinanti industriali e agricoli presenti nell’acqua

In Europa, più della metà dei corsi d’acqua soffre di grave inquinamento chimico. Con l’utilizzo quotidiano di circa 70.000 sostanze chimiche tra industria e agricoltura, non sorprende che fiumi e laghi siano sotto pressione. Un team di ricercatori dell’Università di Duisburg-Essen ha sviluppato una soluzione innovativa per affrontare questa emergenza: utilizzare i fossili di diatomee, un tipo di alga unicellulare, per purificare l’acqua. Questi organismi, grazie alla loro struttura unica, offrono un approccio sostenibile per combattere l’inquinamento delle risorse idriche.

Le diatomee: un’arma contro i contaminanti

Le diatomee, spiega la professoressa Anzhela Galstyan, sono microrganismi con pareti cellulari di silice, un materiale noto per la sua struttura porosa e la capacità di assorbire un’ampia gamma di inquinanti. In uno studio recente, i ricercatori hanno testato la capacità delle diatomee modificate di rimuovere due sostanze inquinanti comuni nei fiumi: il blu di metilene e l’arancio di metile, entrambe provenienti dall’industria tessile. I risultati sono stati notevoli, con un’efficienza di assorbimento vicina al 100% per alcuni contaminanti.

Un approccio scalabile ed efficace

La chiave del successo di questo metodo risiede nella modifica chimica delle diatomee, che aumenta la loro capacità di adsorbire inquinanti. “Questo approccio è facilmente implementabile su scala industriale“, sottolinea Galstyan. Nei test di laboratorio, il materiale ha dimostrato un’efficacia costante in diverse condizioni, come variazioni di salinità e pH. Rispetto alla silice, materiale già utilizzato per la purificazione dell’acqua, le diatomee si sono rivelate nettamente superiori, soprattutto nella rapidità e nell’efficacia di assorbimento.

Una soluzione eco-sostenibile

Oltre alla loro efficacia, le diatomee offrono vantaggi ambientali significativi. “Le alghe sono una risorsa rinnovabile che può essere coltivata con un basso consumo di energia“, spiega Galstyan. Questo le rende una valida alternativa al carbone attivo, ampiamente utilizzato ma meno sostenibile. Grazie alle vaste risorse di alghe disponibili presso l’Università di Duisburg-Essen, le condizioni per sviluppare questa tecnologia sono ottimali.

Prossimi passi: le diatomee nei sistemi di filtrazione

Il prossimo obiettivo dei ricercatori è integrare le diatomee modificate in membrane per la purificazione dell’acqua. Questa tecnologia potrebbe rappresentare una svolta nella lotta all’inquinamento chimico, offrendo una soluzione economica e rispettosa dell’ambiente. Con una raccolta di alghe tra le più grandi al mondo, l’Università di Duisburg-Essen è pronta a guidare il cambiamento verso una gestione più sostenibile delle risorse idriche.

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