Fumo e svapo? Così compromettono le cellule polmonari

Sigarette e vaporizzatori compromettono le cellule MAIT, aumentando infezioni e aggravando malattie respiratorie come la BPCO

Il fumo di sigaretta è una delle principali cause di malattie respiratorie gravi, ma i suoi effetti sul sistema immunitario polmonare sono rimasti in parte oscuri. Una recente ricerca australiana pubblicata sul Journal of Experimental Medicine ha scoperto come il fumo, incluso quello prodotto dalle sigarette elettroniche, alteri le cellule immunitarie nei polmoni, in particolare le cellule T invarianti associate alle mucose (MAIT). Queste cellule svolgono un ruolo chiave nel combattere le infezioni batteriche e virali e nella gestione dell’infiammazione polmonare. Il professor Jamie Rossjohn, uno dei principali autori dello studio, sottolinea: “Sebbene conosciamo i rischi del fumo, sappiamo sorprendentemente poco su come i suoi componenti influenzino le difese immunitarie e le diverse parti del corpo umano“.

Le cellule MAIT: difensori compromessi dal fumo

Le cellule MAIT sono attivate da una proteina chiamata MR1, che segnala la presenza di infezioni batteriche e avvia la risposta immunitaria. Secondo il dottor Wael Awad, autore principale dello studio, “alcune delle oltre 20.000 sostanze chimiche presenti nel fumo di sigaretta possono legarsi a MR1, bloccando l’attivazione delle cellule MAIT“. Tra queste sostanze, i ricercatori hanno identificato i derivati della benzaldeide, presenti anche come aromi nelle sigarette elettroniche, che interferiscono con la normale funzione di queste cellule. Questo meccanismo compromette la capacità del sistema immunitario di rispondere alle infezioni, aumentando la suscettibilità a malattie come la BPCO.

L’impatto del fumo sulla BPCO e sulle infezioni respiratorie

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una delle principali cause di morte a livello globale. I pazienti con BPCO non solo soffrono di infiammazione cronica delle vie respiratorie, ma sono anche più vulnerabili a infezioni influenzali che aggravano la malattia. Il team di ricerca ha utilizzato modelli al computer per prevedere come i componenti del fumo interagiscono con MR1 e ha dimostrato che il fumo riduceva l’efficienza delle cellule MAIT sia nei topi che negli esseri umani. Il professor Philip M. Hansbro ha aggiunto: “Abbiamo scoperto che i topi privi di cellule MAIT erano protetti dalla BPCO indotta dal fumo di sigaretta, mostrando livelli ridotti di infiammazione polmonare“.

Sigarette elettroniche e fumo: due facce dello stesso rischio

Un aspetto critico dello studio riguarda l’effetto delle sigarette elettroniche. Nonostante siano spesso percepite come una scelta più sicura rispetto al fumo tradizionale, i vapori delle e-cigarette contengono sostanze chimiche che compromettono le funzioni delle cellule MAIT. Questo include aromi come i derivati della benzaldeide, che bloccano l’attivazione delle cellule e riducono la capacità del sistema immunitario di combattere le infezioni. “Anche il fumo passivo e di terza mano rappresentano un rischio significativo per la salute“, ha avvertito il professor Fairlie.

Nuove prospettive per il trattamento della BPCO

Lo studio ha evidenziato che l’esposizione cronica al fumo riduce la protezione fornita dalle cellule MAIT, aumentando la suscettibilità alle infezioni e aggravando la progressione della BPCO. Tuttavia, questa scoperta apre nuove strade per la ricerca. “Comprendere come il fumo influenza i percorsi delle cellule MAIT è fondamentale per sviluppare terapie efficaci contro la BPCO e altre malattie polmonari“, ha dichiarato il dottor Awad. La collaborazione interdisciplinare ha dimostrato il suo valore in questo studio, come sottolineato dalla professoressa Alexandra J. Corbett: “Questo studio dimostra quanto possiamo ottenere combinando competenze scientifiche diverse“.

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