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Syntis Bio presenta una pillola sperimentale che imita l’intervento bariatrico grazie a un rivestimento intestinale temporaneo
Nel pieno del boom globale dei farmaci GLP-1 come Ozempic e Wegovy, l’azienda americana Syntis Bio, con sede a Boston, propone un approccio completamente diverso alla lotta contro l’obesità: un farmaco orale sperimentale che imita gli effetti del bypass gastrico senza bisogno di intervento chirurgico. Il nuovo composto, presentato al Congresso Europeo sull’Obesità e la gestione del peso, ha mostrato risultati preliminari positivi in modelli animali e su un piccolo gruppo di volontari umani. Il principio del farmaco è semplice ma rivoluzionario: creare un rivestimento temporaneo nell’intestino tenue, capace di modificare il modo in cui il corpo assorbe i nutrienti e attiva i segnali di sazietà.
Secondo Rahul Dhanda, cofondatore e CEO di Syntis Bio, “siamo arrivati a un punto in cui trattare l’obesità richiede soluzioni più efficaci e personalizzate”. E proprio per questo la startup punta a offrire un’alternativa per tutti coloro che non possono o non vogliono assumere GLP-1 o sottoporsi a interventi invasivi. In un contesto in cui sempre più persone cercano soluzioni semplici e sostenibili per perdere peso, la promessa di un effetto “chirurgico” in forma di pillola non passa inosservata.
Come funziona la pillola rivestente di Syntis
Una barriera temporanea per rallentare l’assorbimento
Il farmaco di Syntis non accorcia fisicamente l’intestino come il bypass gastrico tradizionale, ma agisce creando un sottile film protettivo nella parte superiore dell’intestino tenue. Questo rivestimento impedisce temporaneamente l’assorbimento dei nutrienti, costringendoli a raggiungere le sezioni più distali dell’intestino, dove vengono attivati ormoni della sazietà come il GLP-1. Il meccanismo imita quindi l’effetto fisiologico del bypass, senza modifiche permanenti all’anatomia.
La chiave sta in una reazione chimica. Il farmaco contiene dopamina (una molecola nota per le sue funzioni cerebrali) e una piccola quantità di perossido di idrogeno. Quando raggiungono l’intestino, questi composti reagiscono con l’enzima catalasi, presente naturalmente nel tratto gastrointestinale. La reazione converte la dopamina in polidopamina, un polimero biocompatibile che si deposita in pochi minuti sulla mucosa intestinale. Il rivestimento dura circa 24 ore, grazie al naturale ricambio delle cellule intestinali, rendendo l’effetto completamente reversibile.
Risultati promettenti in animali e primi test sull’uomo
Nelle prime fasi della sperimentazione, il farmaco è stato somministrato in forma liquida direttamente nell’intestino attraverso un sondino, per verificare la formazione del rivestimento. I test su maiali e cani hanno confermato la sicurezza della forma in compresse, che sarà utilizzata nei prossimi studi clinici.
Nei topi, il farmaco ha prodotto un calo ponderale costante dell’1% a settimana per sei settimane, senza perdita di massa muscolare magra. Anche questo è un dato significativo, perché i farmaci GLP-1 attualmente sul mercato sono spesso associati a perdita di muscolo oltre che di grasso. In uno studio pilota su nove volontari umani, non sono stati rilevati effetti collaterali e il rivestimento intestinale si è formato e dissolto entro 24 ore, come previsto. L’analisi del sangue ha mostrato una riduzione della grelina (l’ormone della fame) e un aumento della leptina, che regola il senso di sazietà.
Un’idea nata al MIT da un’osservazione per caso
Dalla medicina pediatrica alla lotta all’obesità
Il farmaco nasce da una ricerca condotta al Massachusetts Institute of Technology (MIT) da Giovanni Traverso, gastroenterologo e ingegnere meccanico, e Robert Langer, celebre ingegnere chimico e pioniere del biotech. Inizialmente stavano lavorando a un rivestimento liquido per facilitare la somministrazione orale dei farmaci nei bambini, ma scoprirono che era possibile modificare la permeabilità del rivestimento sintetico per rallentare o velocizzare l’assorbimento intestinale. Questo portò all’idea di un farmaco anti-obesità.
“È una sostanza che assumi in forma di capsula o liquido, ma che scompare il giorno dopo grazie al normale ricambio delle cellule della mucosa intestinale”, ha spiegato Traverso. Langer, Traverso e Dhanda hanno poi fondato Syntis Bio nel 2022. Il materiale di rivestimento è ispirato alle secrezioni usate da mitili e molluschi per aderire a rocce e superfici marine, un esempio di biomimetica applicata alla medicina.
Verso un trattamento personalizzato dell’obesità
Secondo Louis Aronne, specialista in medicina dell’obesità e professore al Weill-Cornell Medical College, “i GLP-1 sono molto efficaci, ma non sono adatti a tutti”. Per questo, ritiene che in futuro il trattamento dell’obesità sarà molto più personalizzato, con diversi farmaci in combinazione o alternanza. A suo avviso, il composto di Syntis “potrebbe rappresentare un’opzione di prima linea, soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento”. Aronne è anche consulente clinico dell’azienda.
Anche Vladimir Kushnir, esperto di endoscopia bariatrica presso la Washington University, pur non coinvolto nella ricerca, ha giudicato “incoraggianti” i primi dati clinici. Tuttavia, ha avvertito che è ancora presto per trarre conclusioni: “Mi aspetto che questo farmaco possa dare una maggiore sensazione di pienezza, ma potrebbe anche presentare effetti collaterali simili a quelli del bypass gastrico, come gonfiore, crampi addominali, nausea o diarrea”.
Una pillola “intelligente” che potrebbe cambiare le regole
Il farmaco di Syntis è ancora nelle fasi iniziali di sviluppo, ma il suo approccio innovativo e reversibile rappresenta una delle più interessanti alternative ai GLP-1 attualmente in sperimentazione. Se gli studi futuri confermeranno l’efficacia e la tollerabilità del composto, potremmo trovarci di fronte a una nuova generazione di farmaci anti-obesità, capaci di imitare gli effetti della chirurgia senza i rischi e le complicazioni di un intervento.