Ecco la rete cosmica che connette le galassie

Gli astronomi hanno tracciato per la prima volta la mappa di un filamento cosmico che unisce due galassie, gettando luce sulla struttura dell’Universo

Gli scienziati hanno finalmente fotografato la ragnatela cosmica, la rete invisibile che attraversa l’universo e che guida la formazione delle galassie. Grazie a un’osservazione senza precedenti condotta con il Very Large Telescope (VLT) dell’Osservatorio Europeo Australe in Cile, un team internazionale ha tracciato il primo filamento di gas intergalattico lungo tre milioni di anni luce, che collega due galassie primordiali. La ricerca, guidata dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’INAF, è stata pubblicata su Nature Astronomy e rappresenta una pietra miliare nella comprensione dell’universo primordiale.

L’universo nascosto: il ruolo della ragnatela cosmica

L’universo che vediamo è solo una piccola parte della realtà. Le galassie non sono distribuite a caso, ma si formano lungo una struttura invisibile di materia oscura che crea una gigantesca rete di filamenti. Questa “impalcatura cosmica” è fondamentale per l’evoluzione dell’universo: senza di essa, la gravità non avrebbe potuto aggregare la materia per formare stelle e pianeti. “È come se la materia oscura fosse lo scheletro dell’universo, e il gas visibile scorresse lungo i suoi filamenti per formare le galassie”, spiega Michele Fumagalli, coautore dello studio.

Un’impresa scientifica mai tentata prima

Individuare questi filamenti non è stato semplice. Il gas diffuso tra le galassie è estremamente tenue e non emette abbastanza luce da essere rilevato con i telescopi tradizionali. Ma grazie a MUSE (Multi-Unit Spectroscopic Explorer), un potentissimo spettrografo montato sul VLT, gli scienziati sono riusciti a catturare per la prima volta la flebile luce emessa da un filamento di gas intergalattico. “Non potevamo crederci: per la prima volta vedevamo la connessione tra due galassie in formazione, un’immagine diretta della ragnatela cosmica”, racconta Matteo Fossati, uno degli autori della ricerca.

Simulazioni confermano la teoria della materia oscura

I dati raccolti sono stati confrontati con avanzate simulazioni dell’universo realizzate con supercomputer. Il risultato? Una straordinaria corrispondenza tra teoria e osservazione. “Abbiamo dimostrato che la distribuzione della materia nell’universo segue esattamente il modello della ragnatela cosmica”, commenta Valentina D’Odorico, astrofisica dell’INAF.

Il futuro della cosmologia: cosa ci aspetta?

Questa scoperta è solo l’inizio. Gli scienziati vogliono ora espandere la mappatura della rete cosmica, studiando filamenti ancora più lontani e più deboli. “Ora sappiamo che possiamo vederli. Il prossimo passo sarà tracciare una mappa completa della ragnatela cosmica per capire meglio l’evoluzione dell’universo”, conclude Fumagalli.

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