Un vecchio erbicida sta mettendo a rischio gli impollinatori

Il dicamba sembra agire dove il glifosato si ferma, ma rappresenta una seria minaccia per gli insetti

Il dicamba è un erbicida utilizzato per eliminare le infestanti nei campi coltivati, ma può diffondersi oltre le aree di applicazione. Secondo una ricerca dell’Università del Michigan, questa sostanza può compromettere le piante spontanee ai margini dei campi, riducendo la presenza di insetti impollinatori. Lo studio, guidato dalla professoressa Regina Baucom e pubblicato su New Phytologist, ha evidenziato che l’esposizione al dicamba modifica la fioritura di alcune piante. In alcune specie, si è registrata una diminuzione delle visite degli impollinatori, mentre altre non hanno mostrato variazioni significative.

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Un erbicida controverso tornato in uso

Sviluppato negli anni ‘50 e approvato per l’uso agricolo nel 1962, il dicamba è stato in parte abbandonato a causa della sua volatilità e tossicità moderata per l’uomo e la fauna selvatica.

Con la diffusione di colture resistenti al glifosato, il dicamba è stato reintrodotto per contrastare le infestanti divenute resistenti al RoundUp. Nel 2018, l’amministrazione Trump ha nuovamente autorizzato il suo utilizzo, portando però a segnalazioni di danni involontari a colture sensibili come la soia.

Il problema della deriva del dicamba

Una delle principali criticità del dicamba è la sua capacità di evaporare dopo l’applicazione e di spostarsi nell’aria, colpendo zone non previste. “Un agricoltore lo spruzza sul campo, ma il prodotto può risalire nell’atmosfera e raggiungere altre aree”, spiega Baucom.

Questo fenomeno ha creato problemi a coltivatori che non utilizzano l’erbicida, i quali hanno riscontrato cali nelle rese dei raccolti. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che la deriva del dicamba colpisce anche le piante spontanee, fondamentali per gli ecosistemi degli insetti impollinatori.

L’esperimento: l’impatto su 11 specie di piante

Per valutare gli effetti del dicamba, il team ha coltivato 11 specie di infestanti in più lotti sperimentali. Alcuni di essi sono stati esposti a dosi ridotte di dicamba, equivalenti all’1% di una normale applicazione agricola, mentre altri sono stati lasciati intatti per il confronto. Dopo un solo trattamento, gli studiosi hanno monitorato la crescita delle piante, la fioritura e la presenza di insetti impollinatori. I risultati hanno rivelato che i lotti esposti all’erbicida mostravano una minore abbondanza di impollinatori rispetto ai lotti di controllo.

Un effetto sulla fioritura e sulle visite degli impollinatori

L’erbicida dicamba altera la fisiologia delle piante perché imita l’auxina, un ormone vegetale essenziale per la crescita e la fioritura. Questo provoca deformazioni nelle foglie e può influenzare la produzione di fiori.

Ci siamo chiesti se l’esposizione al dicamba potesse modificare la quantità e il periodo di fioritura delle piante, rendendole meno attraenti per gli impollinatori”, spiega Baucom. I dati hanno confermato che in alcuni casi la produzione di fiori diminuiva o avveniva in ritardo, riducendo le visite degli insetti.

Come il dicamba altera il comportamento degli impollinatori

I ricercatori hanno osservato che, nei lotti non trattati, esisteva una chiara correlazione tra il numero di fiori e la frequenza delle visite degli impollinatori: più fiori erano presenti, maggiore era l’attività degli insetti.

Nei lotti esposti al dicamba, invece, questa relazione è scomparsa. “In un ambiente normale, più fiori significano più impollinatori”, spiega Baucom. “Ma con il dicamba, questa connessione si interrompe. È sorprendente vedere come un singolo erbicida possa alterare un equilibrio consolidato tra piante e insetti”.

Prossimi studi: gli effetti sui corridoi ecologici

Il team dell’Università del Michigan continuerà a indagare su come la deriva del dicamba possa influenzare le prairie strips, fasce di vegetazione naturale piantate lungo i campi per proteggere il suolo dall’erosione e offrire rifugio agli impollinatori.

Queste aree sono essenziali per la biodiversità, fornendo habitat a molte specie di insetti utili. Capire se il dicamba possa comprometterne l’efficacia sarà fondamentale per garantire una gestione agricola più sostenibile.

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