Contro i tumori CAR T universali pronte all’uso

Scienziati scoprono che la proteina virale Nef può rendere i CAR T pronti all’uso, eliminando attese e ampliando l’accesso all’immunoterapia

La terapia con cellule CAR T è una delle innovazioni più avanzate nella lotta contro il cancro, ma presenta ancora limiti significativi. Attualmente, il trattamento è personalizzato per ogni paziente: le cellule T vengono prelevate, geneticamente modificate per riconoscere il tumore e poi reinfuse nel malato. Questo processo, sebbene efficace, richiede settimane, un tempo prezioso che molti pazienti in condizioni critiche non possono permettersi. Ora, uno studio condotto dal Memorial Sloan Kettering Cancer Center (MSK) e pubblicato su Nature ha individuato un metodo per creare CAR T “pronti all’uso” (off-the-shelf), eliminando la necessità di produzione personalizzata e garantendo una disponibilità immediata del trattamento.

Il ruolo della proteina Nef: un’arma contro il rigetto

La principale sfida nella creazione di CAR T universali è il rigetto da parte del sistema immunitario del paziente. Quando le cellule provengono da un donatore, il corpo le riconosce come estranee e le elimina rapidamente. La soluzione individuata dai ricercatori si basa su una proteina virale, Nef, utilizzata dall’HIV per eludere il sistema immunitario. Inserendo Nef nelle cellule CAR T, gli scienziati hanno scoperto che queste riescono a sfuggire al riconoscimento immunitario, garantendo una maggiore sopravvivenza nell’organismo del paziente.

Secondo il dottor Karlo Perica, primo autore dello studio, “le nostre ricerche dimostrano che Nef agisce in due modi: riduce l’espressione della proteina HLA-I sulla superficie delle cellule CAR T, impedendo al sistema immunitario di attaccarle, e previene l’apoptosi, ovvero la morte cellulare programmata, aumentando la durata dell’effetto terapeutico”.

CAR T off-the-shelf: una nuova era per l’immunoterapia

Il vantaggio principale di questa innovazione è la possibilità di produrre CAR T in anticipo, conservarli e averli immediatamente disponibili per i pazienti oncologici che ne necessitano. Attualmente, i CAR T disponibili “off-the-shelf” in fase di sperimentazione richiedono l’uso di farmaci immunosoppressori per evitare il rigetto, aumentando il rischio di infezioni e complicanze. Con l’inserimento della proteina Nef, invece, si potrebbe bypassare questo problema e ottenere un trattamento più sicuro, rapido ed efficace.

Un ulteriore beneficio riguarda la qualità delle cellule utilizzate. Le CAR T personalizzate sono spesso prelevate da pazienti debilitati, il che può ridurne l’efficacia. Con l’approccio off-the-shelf, invece, le cellule T verrebbero raccolte da donatori sani, garantendo una maggiore potenza immunitaria e una più lunga sopravvivenza nel corpo del paziente.

Verso la sperimentazione clinica: il futuro dei CAR T

L’adozione di questa tecnologia potrebbe trasformare radicalmente il trattamento dei tumori, rendendo la terapia con CAR T accessibile a un numero molto più ampio di pazienti. Attualmente, il team di ricerca del MSK sta lavorando per avviare i primi studi clinici sull’uomo e testare l’efficacia delle cellule CAR T modificate con Nef nei pazienti oncologici.

Il dottor Michel Sadelain, pioniere della terapia CAR T e supervisore dello studio, ha dichiarato: “Le nostre scoperte segnano un passo fondamentale verso la creazione di CAR T universali, eliminando i lunghi tempi di attesa e aumentando le possibilità di guarigione per milioni di pazienti nel mondo”.

Se i risultati clinici confermeranno l’efficacia del metodo, la terapia CAR T potrebbe diventare finalmente rapida, sicura e disponibile per tutti, rivoluzionando l’approccio alla cura del cancro.

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