Parti per Bosa, alla scoperta della sua storia millenaria

Dalle origini fenicie alle spiagge cristalline: Bosa è un gioiello dal fascino senza tempo

Bosa nasce con i Fenici, che la chiamavano Bs’n, “il popolo di Bosa”, come ricorda un’epigrafe risalente al IX-VIII secolo a.C. ritrovata nei pressi della futura Bosa romana. È una cittadina plasmata dall’acqua: situata lungo il fiume Temo, sul versante nord-occidentale della Sardegna, Bosa ha vissuto tutte le epoche, trasformandosi da municipium romano a presidio medioevale. I Malaspina la fortificano nel XII secolo con il celebre castello, che diventerà centro nevralgico del borgo.

Dopo essere passata nelle mani degli Arborea e poi dei catalano-aragonesi, Bosa torna alla Corona di Spagna nel 1559 con un’autonomia speciale. Durante l’età sabauda diventa capoluogo di provincia (1807-21), avvia l’attività conciaria e inaugura l’acquedotto nel 1877. Un passato ricco di dominazioni, bellezze architettoniche e tradizioni ancora vive.

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Sa Costa, Sas Conzas e l’anima del borgo

Il cuore di Bosa batte nel quartiere medievale di Sa Costa, che si arrampica attorno al castello dei Malaspina. Un dedalo di vicoli, scalinate in trachite, case colorate e antichi gesti tramandati come il ricamo e la filigrana in oro. Qui si respira un senso profondo di identità.

Sull’altra sponda del fiume si trova Sas Conzas, l’area ottocentesca delle concerie, oggi esempio di archeologia industriale. Il lungofiume regala scorci pittoreschi tra le palme mosse dal vento, le barche ormeggiate e il riflesso delle case. È un equilibrio perfetto tra mare e montagna, tra sacro e profano.

Architettura e arte tra chiese, palazzi e musei

Tra le architetture religiose spiccano la basilica romanica di San Pietro extra muros (1062), la cattedrale dell’Immacolata, la chiesa del Rosario e quella del Carmine con i suoi marmi policromi. Da non perdere anche gli affreschi di Regnos Altos nel castello e i musei Casa Deriu e delle Conce.

L’arte locale rivive anche nelle opere di Antonio Atza e Melkiorre Melis, esposte nella pinacoteca e nella Casa Deriu, mentre la Torre Aragonese ospita mostre temporanee. Ogni angolo di Bosa narra un pezzo di storia: dai palazzi signorili a scorci più popolari, tutto è memoria viva.

Natura, mare e costa da esplorare

Oltre 40 km di costa circondano Bosa, con acque cristalline e fondali ricchi di coralli e aragoste. Da Cumpoltittu a Porto Alabe e Porto Foghe, le spiagge si alternano a falesie e insenature. Da scoprire anche i siti archeologici come S’Abba Druche, le Domus de Janas di Coroneddu e la necropoli di Chirisconis.

Perfetta per trekking, snorkeling, birdwatching (i grifoni volano intorno al castello), vela e gite in battello, Bosa è un paradiso di biodiversità e avventura. Non manca la cultura del vino con la Malvasia, da gustare nelle cantine di Sa Costa.

Eventi, tradizioni e sapori autentici

Tra le feste più sentite, spiccano il Carnevale con i riti del S’Attittidu e del Gioldzi, la Festa di Santa Maria del Mare con processione di barche e fuochi d’artificio, e la festa di Nostra Signora di Regnos Altos con altarittos, ricami e degustazioni.

Il piatto simbolo è la zuppa d’aragosta (s’azzada), mentre il filet di Bosa e la filigrana in oro testimoniano l’artigianato tradizionale. Una cultura radicata, introversa ma potente, che si riflette nei colori, nei gesti, nei profumi e nei silenzi del borgo.

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