Chianale, il borgo occitano più alto e affascinante delle Alpi

Dal cuore dell’Occitania ai piedi del Monviso: storia, cultura, natura e leggende di uno dei borghi più autentici delle Alpi piemontesi

A quasi 1.800 metri d’altitudine, incastonato nella parte più alta della Val Varaita e a pochi chilometri dal confine con la Francia, sorge Chianale, conosciuto in lingua occitana come La Cianal, che significa “canale”. Il nome rimanda alle antiche opere di canalizzazione del torrente Varaita che scorre tra le case, cuore vivo e sonoro del borgo. Un’interpretazione più arcaica suggerisce che la cianal fosse il termine per indicare la sorgente del fiume stesso. Chianale non è solo uno dei borghi più belli d’Italia: è un luogo che racconta secoli di storia, cultura e tradizioni alpine, immerso in uno scenario di larici, pietra e leggende.

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Dalle incursioni saracene alla République des Escartouns

Abitata fin dalla preistoria, l’Alta Valle Varaita fu teatro di razzie saracene nel X secolo, cacciati secondo la tradizione celebrata ancora oggi nelle feste della Baìo e della Beò. Nel 1125, la valle fu assegnata ai marchesi di Saluzzo, ma nel 1210 passò al Delfinato francese. Da allora fino al 1713, con il Trattato di Utrecht, la zona visse un lungo periodo sotto il dominio del Delfino di Francia. Questo territorio – noto come Castellata – godeva di un’autonomia straordinaria per l’epoca, incarnata nella cosiddetta République des Escartouns, che garantiva ampie libertà comunitarie.

Il confine fu poi fissato sul colle dell’Agnello a 2.748 metri. Alla fine dell’Ottocento, La Cianal contava quasi 450 abitanti: oggi ne restano solo poche decine, custodi fieri di una memoria che resiste al tempo.

Architettura alpina e spiritualità condivisa

Il borgo si sviluppa attorno al tracciato dell’antico Chemin Royal, la via del sale che collegava Italia e Francia. Il torrente Varaita divide Chianale in due parti, collegate da un suggestivo ponte in pietra, accanto al quale si trova la chiesa di Sant’Antonio. Costruita nel XIV secolo e parrocchiale fino al Seicento, questa chiesa romanica conserva uno splendido portale a triplice ghiera e archi retti da mensole con mascheroni scolpiti, che evocano influenze celtiche.

Dall’altra parte del borgo si trova la più recente chiesa di San Lorenzo, edificata tra Sei e Settecento. Il suo altare barocco del 1726, in legno di pino cembro, è un capolavoro di intaglio d’ispirazione brianzonese.

Tolleranza religiosa e tracce calviniste

Al civico 17 di via Chemin Royal si trova l’edificio che un tempo ospitava il tempio calvinista, segno della libertà di culto di cui godeva Chianale nel Seicento. Fu l’unico centro della valle dove la fede protestante poté esprimersi liberamente fino alla revoca dell’Editto di Nantes. Sulla facciata è visibile una bifora con le armi del Delfinato e della Francia.

Arte povera, tetti in lose e architettura funzionale

L’architettura alpina della zona, a lungo considerata “povera”, rivela in realtà un’ingegnosità sorprendente. Le case di Chianale mostrano giochi di aperture originali, tetti in lose perfettamente integrati nel paesaggio e strutture concepite per resistere alle intemperie. Viste dall’alto, le coperture in ardesia rendono il borgo compatto e affascinante.

Natura, sport e trekking tra Monviso e Alevè

In estate Chianale offre pesca nel torrente, windsurf e canoa sul lago di Pontechianale, escursioni nel gruppo del Monviso, trekking e passeggiate naturalistiche nell’immenso bosco dell’Alevè. In inverno, invece, si praticano sci di fondo, scialpinismo e arrampicate su cascate di ghiaccio. L’Alevè è il più grande bosco di pini cembri d’Europa, citato da Virgilio nell’Eneide e già protetto negli statuti del Medioevo.

Feste popolari tra folklore, fuoco e spiritualità

Il borgo conserva vive le sue tradizioni: il 17 gennaio si celebra la Festa di Sant’Antonio, con la benedizione degli animali. A Carnevale tornano i lupi, figure mascherate che impongono alle donne di rimanere in casa, pena un volto annerito dalla fuliggine. Il 10 agosto, per la Festa di San Lorenzo, l’intero borgo si veste a festa con abiti tradizionali, processioni e mercatini di artigianato e prodotti locali.

Una tappa imperdibile per gli amanti delle Alpi

Chianale è anche tappa fondamentale del Val Varaita Trekking, un percorso escursionistico di 12 giorni che abbraccia l’intera valle. Chi cerca un’esperienza autentica di montagna, troverà in questo villaggio un raro equilibrio tra natura, cultura, spiritualità e storia. Un luogo dove, ancora oggi, les montagnards sont là.

Link utili:

Comune Ponte Chianale

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