Litio addio, le auto elettriche del futuro useranno il niobio

Batterie più durevoli e ricaricabili in 5 minuti: il niobio si prepara a rivoluzionare le auto elettriche del futuro, e scatena la corsa alle riserve globali

Non tutti sanno cos’è il niobio. Perfino uno studente di chimica potrebbe avere difficoltà a descriverne le proprietà. Eppure, questo metallo raro è diventato il nuovo elemento chiave della transizione energetica. Alcuni lo chiamano il “nuovo oro” o il “nuovo petrolio”, ma la definizione più calzante è “il nuovo litio”. Perché? Il suo utilizzo si concentra sulle batterie delle auto elettriche, con vantaggi rivoluzionari.

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Batterie al niobio: più cicli e ricarica super veloce

Le batterie al litio hanno migliorato l’autonomia delle auto elettriche, ma il niobio promette di fare ancora meglio. Grazie a questo elemento (simbolo Nb, numero atomico 41), la durata delle batterie può estendersi fino a 10.000 cicli e i tempi di ricarica ridursi a soli 5 minuti. Un salto tecnologico che potrebbe accelerare l’adozione dei veicoli elettrici, riducendo uno dei principali limiti attuali: la lentezza della ricarica.

Brasile, il gigante delle riserve di niobio

Il niobio è un metallo raro, e la maggior parte delle riserve conosciute si trova in Brasile. Il Paese sudamericano controlla una fetta significativa del mercato globale, con un ruolo sempre più strategico nella filiera delle batterie. Tuttavia, l’unico grande svantaggio del niobio rispetto alla grafite e ad altri materiali anodici è il costo elevato, che ne limita per ora la diffusione su larga scala.

Echion Technologies e CBMM: produzione su larga scala

Alcune aziende hanno già fiutato il potenziale del niobio. La britannica Echion Technologies, nata nei laboratori dell’Università di Cambridge, sta collaborando con la brasiliana CBMM (che detiene l’80% del mercato del niobio) per produrre materiali anodici ad alta percentuale di questo elemento. Insieme, hanno inaugurato ad Araxá, in Brasile, il primo stabilimento per la produzione di massa di materiali a base di niobio, con un obiettivo ambizioso: 2.000 tonnellate all’anno.

L’Australia sfida il dominio brasiliano

Il mercato delle materie prime per batterie è altamente competitivo, e l’Australia vuole essere della partita. Già primo produttore mondiale di litio, il Paese sta cercando di entrare nel settore del niobio con la società St George, che ha annunciato l’intenzione di avviare l’estrazione di litio in Brasile a partire dal 2027. Un piano che potrebbe entrare in conflitto con gli interessi di CBMM, generando nuove dinamiche di mercato.

Il rischio del Brasile: esportare solo materie prime

Se da un lato il Brasile ha un vantaggio enorme nelle riserve di niobio, dall’altro rischia di rimanere un semplice esportatore di materie prime, senza sviluppare un’industria tecnologica nazionale. Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, ha sottolineato l’importanza di investire nella lavorazione locale: «Vendere è bello, ma sarebbe meglio se i minerali fossero processati per produrre batterie o altri prodotti direttamente nei Paesi che li estraggono».

L’Europa e la mancanza di una strategia sul niobio

Mentre Cina, Brasile e Australia si muovono rapidamente, l’Unione Europea sembra in ritardo. Non esiste ancora una strategia chiara per l’approvvigionamento di niobio e la produzione di batterie avanzate. Questo potrebbe comportare un nuovo svantaggio competitivo per il Vecchio Continente, come già accaduto in altri settori tecnologici. L’accordo commerciale Ue-Mercosur, firmato a dicembre, potrebbe favorire questi scambi, ma per ora manca una visione d’insieme.

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