Indice
Dalle incisioni neolitiche al Forte di Napoleone: Bard è un gioiello valdostano che custodisce cultura, natura e sapori autentici
Il nome Bard affonda le radici nel termine celtico bar, che significa “rocca” o “luogo fortificato”. Nonostante la presenza del barbo nello stemma comunale, il toponimo non deriva dal termine francese per questo pesce d’acqua dolce. Il territorio, oggi noto per il suo fascino medievale, fu abitato già nel Neolitico, come testimoniato dalle numerose incisioni rupestri. Durante l’epoca romana, Bard era attraversata dalla Via delle Gallie, la strada consolare voluta da Augusto per collegare l’Italia con la Gallia. Già nel 1034, fonti documentano la presenza di un castello edificato da Ottone di Bard, che sfruttò la posizione strategica per imporre dazi su merci e viandanti.
Il Medioevo, i Savoia e la rinascita del Forte
Nel XII secolo i Cavalieri di San Giovanni fondarono l’Ospizio Saint Jean de la Pierre per accogliere pellegrini e mercanti. Due secoli dopo, Amedeo IV di Savoia conquistò la rocca trasformandola in fortezza. Da quel momento Bard divenne un presidio strategico per la difesa valdostana.
Nel 1661 Carlo Emanuele II trasferì qui tutta l’artiglieria, conferendo a Bard un ruolo centrale nella difesa sabauda. Durante la campagna d’Italia del 1800, l’esercito di Napoleone fu bloccato per giorni proprio dalla fortezza di Bard. L’ira dell’imperatore fu tale che ne ordinò la demolizione.
Il restauro del XIX secolo e la rinascita culturale
Carlo Felice ne commissionò la ricostruzione tra il 1830 e il 1838, affidando il progetto a Francesco Antonio Olivero. La nuova struttura poteva ospitare 416 uomini e resistere fino a tre mesi d’assedio. Successivamente, il Forte fu utilizzato come carcere e polveriera. Nel 1975 passò alla Regione Valle d’Aosta e nel 2006 riaprì come polo culturale. Oggi il Forte di Bard è un museo a cielo aperto che racconta la storia militare e architettonica dell’intera regione.
Un borgo medievale tra storia, arte e architettura
Passeggiando per Bard si respira un’atmosfera d’altri tempi. Tra le vie si incontrano edifici storici come Casa Challant, Casa Valperga e Casa Ciuca, con bifore, pitture murarie e scale a chiocciola. Da non perdere il settecentesco Palazzo Nicole, che ancora conserva i segni dei proiettili dell’assedio napoleonico. La Chiesa parrocchiale, con pianta rettangolare e un unico vano centrale, risale al XII secolo ed è affiancata da un campanile in stile romanico.
Il Forte di Bard: un museo a cielo aperto
L’imponente struttura si articola su tre livelli: l’Opera Ferdinando, l’Opera Vittorio e l’Opera Carlo Alberto. Al loro interno si trovano il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere, le Prigioni storiche, il Museo delle Alpi e spazi interattivi per i più giovani.
Laboratori, mostre temporanee ed eventi tematici arricchiscono l’offerta culturale tutto l’anno. Dalle Alpi fortificate alla storia della montagna abitata, ogni sezione permette di immergersi nella cultura e nella storia alpina.
Eventi e tradizioni nel cuore della Valle d’Aosta
Bard celebra le sue tradizioni con eventi come il Marché au Fort, rassegna enogastronomica autunnale, e la Napoleonica, rievocazione storica dell’assedio del 1800. Durante il Natale, il borgo si illumina con oltre 300 presepi lungo le vie storiche. Altri appuntamenti come Medioevo nella terra degli Challant propongono giochi, spettacoli e animazioni in costume per riscoprire le radici medievali del territorio.
Natura, escursioni e sapori autentici
Dal borgo partono numerosi sentieri per escursionisti e arrampicatori. Le pareti di granito attirano sportivi da tutta la regione. I villaggi di Albard e Crous offrono scorci suggestivi tra castagni e architetture medievali.
Tra le specialità locali spiccano i fiuor di cousse, fiori di zucca ripieni, e il vino dei rocchi di Bard, un Nebbiolo dal profumo mandorlato già apprezzato nell’antichità.