Dengue, allerta negli Stati Uniti: perché il virus minaccia anche l’Europa

In forte aumento i casi di dengue negli USA: boom a Porto Rico, casi anche in Florida. L’emergenza potrebbe toccare anche l’Italia?

Negli Stati Uniti cresce la preoccupazione per l’aumento dei casi di dengue, una malattia virale trasmessa dalle zanzare Aedes, che provoca sintomi simili a un’influenza molto intensa. I dati aggiornati parlano chiaro: oltre 1.150 contagi confermati nel 2025, concentrati in particolare a Porto Rico (con almeno 1.012 casi), ma anche in Florida e nelle Isole Vergini americane.

A lanciare l’allerta è il CDC (Centers for Disease Control and Prevention), secondo cui “globalmente, i casi di dengue sono aumentati sostanzialmente negli ultimi cinque anni, con i rialzi più significativi nelle Americhe”. Il rischio cresce proprio ora che si avvicina la stagione turistica, e con essa l’incremento dei viaggi verso le aree endemiche.

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Infezioni legate ai viaggi e primo caso autoctono in Florida

Secondo i dati ufficiali, la maggior parte dei casi in Florida sono legati a viaggi recenti nei paesi a rischio, tra cui Cuba, Colombia, Panama, Brasile e Messico. Solo un singolo caso nel 2025 risulta “acquisito localmente” a Miami-Dade, una delle aree più monitorate.

La Florida ha registrato 50 casi di dengue quest’anno, e oltre la metà coinvolge residenti di Miami-Dade. “I medici dovrebbero chiedere un’anamnesi di viaggio a pazienti con febbre improvvisa e consigliare la prevenzione per tre settimane anche al rientro”, ha raccomandato il CDC.

L’agenzia prevede un incremento di casi nelle prossime settimane, dovuto alla coincidenza tra la stagione delle zanzare e i viaggi estivi. In Florida, il picco delle zanzare coincide con la stagione degli uragani, da giugno a novembre.

Il virus si avvicina all’Europa: zanzare tigre e clima favorevole

La preoccupazione non riguarda solo gli Stati Uniti. In Europa, la presenza della zanzara tigre (Aedes albopictus) e di Aedes aegypti in alcune aree, sta creando le condizioni ideali per la diffusione della dengue anche nel continente.

Negli ultimi anni, sono già stati segnalati casi autoctoni in Francia, Spagna e Italia, con piccoli focolai legati a pazienti rientrati infetti da paesi tropicali. Il cambiamento climatico gioca un ruolo cruciale: temperature più alte e piogge improvvise favoriscono la sopravvivenza delle zanzare anche in zone prima considerate sicure.

“Ci si attende un aumento dei casi di dengue legati ai viaggi o acquisiti localmente nei prossimi mesi”, ha specificato il CDC. Ed è una previsione che preoccupa anche le autorità sanitarie europee.

Italia a rischio? I casi autoctoni ci sono già stati

In Italia, casi locali di dengue sono stati documentati negli ultimi anni in Veneto, Lazio e Toscana. Si è trattato di focolai circoscritti ma significativi, partiti da persone tornate infette dall’estero e punte da zanzare autoctone in grado di trasmettere il virus.

La zanzara tigre è ormai stabile in gran parte del paese, e le stagioni favorevoli alla sua attività si stanno allungando. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono necessarie misure di prevenzione capillari, dal controllo delle acque stagnanti all’uso di repellenti e indumenti protettivi.

“Le zanzare sono presenti tutto l’anno in alcune regioni, ma solo poche specie rappresentano un rischio sanitario”, sottolineano gli esperti.

I sintomi e cosa fare in caso di contagio

Secondo quanto spiegato dagli esperti “i sintomi della dengue compaiono da 3 a 14 giorni dopo la puntura e includono febbre improvvisa, forte mal di testa, dolori oculari, muscolari e articolari, sanguinamenti, vomito e diarrea”.

Molte persone infette non sviluppano sintomi, ma nei casi più gravi può insorgere dolore addominale, vomito persistente, respiro affannoso e persino insufficienza d’organo.

L’unico modo per sapere se si ha la dengue è fare il test. Non esiste una cura specifica: il CDC consiglia di riposare, idratarsi e assumere solo paracetamolo (Tylenol). Vietati ibuprofene e aspirina, che aumentano il rischio di emorragie.

Le regole d’oro per proteggersi dalla dengue

Il CDC e l’EPA consigliano alcune buone pratiche:

  • Indossare abiti lunghi e calzature chiuse, soprattutto in viaggio;
  • Usare repellenti registrati EPA (DEET, picaridina, IR-3535 o olio di eucalipto limonato);
  • Eliminare l’acqua stagnante da sottovasi, secchi, contenitori, grondaie e giochi all’aperto;
  • Cambiare ogni settimana l’acqua in fontane, abbeveratoi e piante;
  • Installare luci gialle da esterno, che attraggono meno zanzare (anche se non le respingono).

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