Indice
- 1 Creato un sostituto artificiale del polline. Test reali confermano: “È una svolta nella lotta al collasso delle arnie”
- 2 Cibo sintetico per api: cosa contiene e perché funziona
- 3 Addio al polline? Le api ora possono sopravvivere tutto l’anno
- 4 Test nelle coltivazioni di mirtilli e girasoli
- 5 Una soluzione concreta contro il collasso delle arnie
Creato un sostituto artificiale del polline. Test reali confermano: “È una svolta nella lotta al collasso delle arnie”
Un team di scienziati ha messo a punto un alimento artificiale per le api, capace di sostituire completamente il polline naturale e mantenere in vita le colonie anche in ambienti dove il nutrimento scarseggia. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, nasce dalla collaborazione tra la Washington State University e la società belga APIX Biosciences NV. I test, condotti su colonie stressate impiegate nell’impollinazione commerciale nello stato di Washington, hanno mostrato risultati sorprendenti: le api non solo sono sopravvissute, ma hanno prosperato grazie a questo nuovo alimento.
Simile a una barretta energetica per esseri umani, il cibo viene inserito direttamente nelle arnie dove le giovani api lo elaborano e lo distribuiscono a larve e adulti. Proprio come gli animali da allevamento o gli animali domestici, anche le api potranno essere nutrite con un alimento completo creato dall’uomo, una prospettiva che fino a poco tempo fa sembrava impossibile.
Cibo sintetico per api: cosa contiene e perché funziona
Un nutrimento completo pensato per ogni fase della vita dell’alveare
Il nuovo alimento contiene tutti i nutrienti essenziali per le api, compresa una molecola chiave chiamata isofucosterolo, presente naturalmente nel polline e ora riprodotta in laboratorio. Questa molecola si è rivelata indispensabile: nei test sul campo, le colonie alimentate con isofucosterolo sono sopravvissute tutta la stagione senza polline, mentre le altre sono andate incontro a collassi, paralisi degli adulti e cali nella produzione delle larve.
Secondo Brandon Hopkins, docente alla WSU e co-autore dello studio, le api “non ottengono tutto ciò di cui hanno bisogno da una sola fonte di nutrimento” e la varietà di cibo diventa sempre più difficile da trovare a causa di urbanizzazione, cambiamenti climatici e agricoltura intensiva. Questo alimento potrebbe essere la risposta concreta a uno dei problemi più urgenti per la sopravvivenza degli impollinatori.
Addio al polline? Le api ora possono sopravvivere tutto l’anno
Finora le api erano l’unico animale da allevamento impossibile da nutrire solo con cibo artificiale, ha spiegato Patrick Pilkington, CEO di APIX Biosciences US. “Il nostro studio mostra che fornire alle colonie stressate un alimento alternativo al polline produce un netto miglioramento della salute, superiore a ogni altra pratica oggi esistente”.
Questo traguardo è il frutto di oltre dieci anni di ricerca. A guidare il progetto, Thierry Bogaert, presidente di APIX Biosciences, che ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione tra i diversi team coinvolti: i ricercatori di APIX, gli esperti della WSU e gli apicoltori della California, supportati da équipe scientifiche e di divulgazione sul campo.
Test nelle coltivazioni di mirtilli e girasoli
L’alimento funziona anche dove il polline è di bassa qualità
Per valutare l’efficacia in contesti reali, le prove sono state eseguite in campi di mirtilli e girasoli, noti per fornire polline di scarsa qualità nutrizionale per le api. Rispetto alle colonie alimentate con prodotti commerciali standard o non integrate affatto, quelle che hanno ricevuto il nuovo alimento hanno mostrato una crescita maggiore e una sopravvivenza prolungata.
Molti apicoltori avevano rinunciato all’impollinazione dei mirtilli per l’elevata mortalità delle arnie. Hopkins conferma: “Alcuni non vogliono più pollinare i mirtilli perché le colonie muoiono e le tariffe d’impollinazione non bastano a compensare le perdite. Ma con questo alimento, potrebbero tornarci”.
Una soluzione concreta contro il collasso delle arnie
Disponibile dal 2026, ma già promette un cambio di paradigma
Il fenomeno del collasso delle colonie è sempre più frequente, con perdite annuali che hanno raggiunto livelli critici. Il nuovo alimento rappresenta una speranza reale per invertire questa tendenza. Pilkington guarda con ottimismo al futuro: “Siamo certi che il nostro prodotto avrà un impatto positivo su apicoltori e coltivatori quando sarà disponibile sul mercato statunitense, previsto per la metà del 2026”.
Nel frattempo, continua la collaborazione con la WSU e con le comunità di apicoltori statunitensi per mettere a punto le migliori strategie d’uso in contesti agricoli, garantendo un impatto duraturo su produzione alimentare e biodiversità.