Indice
- 1 A pochi passi dal Po, un capolavoro d’arte e storia tra affreschi, chiostri, santi pellegrini e la leggenda della contessa Matilde
- 2 Dall’ex convento al Museo Polironiano: affreschi, santi e civiltà contadina
- 3 La chiesa abbaziale: capolavoro di Giulio Romano e tomba di Matilde
- 4 Accessibilità, orari e visite guidate: come organizzare l’escursione
- 5 Un luogo dove il tempo si è fermato: spiritualità e cultura nella Bassa
A pochi passi dal Po, un capolavoro d’arte e storia tra affreschi, chiostri, santi pellegrini e la leggenda della contessa Matilde
Nel cuore della pianura mantovana, lungo il grande fiume Po, sorge un complesso monumentale che unisce arte, storia e spiritualità: l’Abbazia di San Benedetto in Polirone, nel comune di San Benedetto Po. Fondata nel 1007 da Tedaldo di Canossa, nonno di Matilde, questa antica abbazia benedettina è uno dei siti religiosi più importanti dell’Italia settentrionale, ma sorprendentemente poco conosciuto al grande pubblico.
Oggi è visitabile grazie a un articolato percorso che comprende l’ex monastero, il Museo Civico Polironiano e la splendida chiesa abbaziale, vero gioiello del Rinascimento lombardo. È una meta ideale per un weekend culturale, facilmente accessibile anche per persone con mobilità ridotta. E con una visita guidata di circa due ore e mezza, è possibile scoprire dettagli, curiosità e meraviglie spesso invisibili a chi si limita al giro autonomo.
Dall’ex convento al Museo Polironiano: affreschi, santi e civiltà contadina
Un viaggio tra cantine medievali, leggende e archivi monastici
La visita inizia all’interno dei locali dell’antico convento benedettino. Qui, tra chiostri silenziosi e ambienti di meditazione, spicca un affresco attribuito al Correggio, che accoglie il visitatore con la sua potenza evocativa. È uno dei tanti tesori nascosti che impreziosiscono questo luogo secolare. Scendendo nelle antiche cantine, si trovano i resti della prima chiesa del complesso, costruita per bonificare e coltivare le terre circostanti, e garantire così entrate e controllo su un tratto strategico del fiume. Il percorso tra i chiostri racconta anche la leggenda di san Simeone, pellegrino e monaco che vi morì nel 1016, dopo aver compiuto i tre grandi pellegrinaggi del tempo: Gerusalemme, Roma e Santiago de Compostela. Il suo culto, favorito dai monaci e dalla famiglia Canossa, fu funzionale anche al prestigio dell’abbazia.
Al primo piano si entra nel Museo Civico Polironiano, dedicato alla civiltà contadina padana. Sebbene gli ambienti siano sobri, lo Scriptorium e la biblioteca monastica mantengono decorazioni antiche, testimoniando la stagione culturale vissuta dall’abbazia sotto Maria Teresa d’Austria, che incentivò l’istruzione anche tra le classi popolari. Il museo è uno dei più importanti d’Italia nel suo genere, con oltre 12.000 oggetti che raccontano il lavoro nei campi, la vita domestica e le tradizioni della bassa padana.
La chiesa abbaziale: capolavoro di Giulio Romano e tomba di Matilde
La parte più scenografica del complesso è la chiesa abbaziale, rifatta nel Cinquecento da Giulio Romano, ma costruita sul perimetro originario dell’XI secolo. Il celebre architetto, allievo di Raffaello e protagonista del Manierismo, rivestì le strutture romaniche con una nuova pelle artistica, arricchendole con decorazioni, cappelle e un impianto scenografico maestoso.
Dietro la facciata rinascimentale si scorge ancora quella medievale. All’interno si trova anche l’oratorio di Santa Maria, che Matilde di Canossa volle come proprio sepolcro. Il pavimento conserva ancora il mosaico originale, mentre il sarcofago, oggi vuoto, è conservato all’ingresso della sacrestia. Le spoglie della contessa, grande protagonista della storia medievale europea, furono trasferite nel 1633 nella Basilica di San Pietro a Roma, su richiesta di papa Urbano VIII, per diventare simbolo della Chiesa contro l’Impero. Il monumento funerario è stato realizzato da Gian Lorenzo Bernini.
Accessibilità, orari e visite guidate: come organizzare l’escursione
Il complesso abbaziale è aperto al pubblico il sabato e la domenica, con orari 9:30-12:30 e 15:00-17:00. Durante la settimana, l’accesso è consentito solo a gruppi su prenotazione.
Il biglietto intero costa 10 euro e include tutti gli spazi visitabili: chiostri, cantine, refettorio, Museo Polironiano. L’accesso al campanile di San Floriano richiede un supplemento di 2,50 euro. La visita guidata parte ogni domenica alle 15:00, al costo aggiuntivo di 7 euro. L’abbazia è in gran parte accessibile a persone in carrozzina, tranne il coro (sei gradini) e parte della sacrestia.
I biglietti si acquistano all’Infopoint in Piazza Matilde di Canossa 7.
Per informazioni: 0376 623036
info@turismosanbenedettopo.it
turismosanbenedettopo.it
Un luogo dove il tempo si è fermato: spiritualità e cultura nella Bassa
Visitare l’Abbazia di San Benedetto in Polirone significa immergersi in mille anni di storia europea. È un luogo di memoria e spiritualità, che ha attraversato epoche e imperi, dove arte e architettura si fondono con la vita quotidiana del passato.
Qui si respira la quiete dei chiostri, la bellezza austera delle cantine medievali, la grandezza artistica del Rinascimento e la forza simbolica di Matilde, donna di potere e di fede. Il tutto incorniciato dalla campagna mantovana, in un paesaggio lento e generoso, ideale per chi ama viaggiare con lo sguardo e con il cuore.