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Uno studio europeo conferma: la Dieta Mediterranea riduce la mortalità e ha un impatto ambientale tra i più bassi al mondo
Un recente studio presentato al congresso ESC Preventive Cardiology 2025 ha analizzato l’impatto sulla salute e sull’ambiente di due diete a base vegetale: la Planetary Health Diet (PHD) e la Dieta Mediterranea. La ricerca ha coinvolto 11.488 partecipanti spagnoli, monitorando le loro abitudini alimentari e la mortalità per un periodo medio di 14,4 anni. I risultati indicano che un’alta aderenza a entrambe le diete è associata a una riduzione simile della mortalità per tutte le cause. In particolare, i partecipanti nel terzo superiore di aderenza alla PHD hanno mostrato una probabilità di morte inferiore del 22% rispetto a quelli nel terzo inferiore (hazard ratio [HR] 0,78; intervallo di confidenza al 95% [CI] 0,66–0,91). Analogamente, per la Dieta Mediterranea, il terzo superiore di aderenza ha evidenziato una riduzione del 21% nella probabilità di morte rispetto al terzo inferiore (HR 0,79; CI al 95% 0,68–0,93).
Composizione delle diete analizzate
La Planetary Health Diet prevede un apporto energetico di circa 2.500 kcal al giorno, focalizzandosi su un elevato consumo di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, frutta secca e oli insaturi. Include un’assunzione moderata di latticini, ortaggi amidacei, pollame e pesce, mentre limita i grassi saturi, le carni rosse e gli zuccheri aggiunti.
La Dieta Mediterranea si caratterizza per un’alimentazione ricca di frutta e verdura stagionali, legumi, cereali integrali e frutta secca, con l’olio d’oliva come principale fonte di grassi. Predilige il consumo di carni bianche rispetto a quelle rosse o processate e prevede un’assunzione moderata di latticini, pesce e uova.
Impatto ambientale delle due diete
Oltre ai benefici per la salute, entrambe le diete mostrano un basso impatto ambientale. Per la PHD, le emissioni medie di gas serra sono state stimate in 4,15 kg di CO₂ al giorno, con un utilizzo medio del suolo di 5,54 m² per l’apporto alimentare giornaliero. Per la Dieta Mediterranea, includendo i latticini, le emissioni medie di gas serra sono risultate pari a 4,36 kg di CO₂ al giorno, con un utilizzo del suolo di 5,43 m² al giorno. I prodotti lattiero-caseari e le carni sono risultati i maggiori contributori all’impronta ecologica.
Conclusioni dello studio
La dottoressa Mercedes Sotos Prieto dell’Università Autonoma di Madrid ha concluso: “Una maggiore aderenza a entrambe le diete è stata associata a una riduzione simile della mortalità per tutte le cause e a un comparabile basso impatto ambientale, evidenziando i sostanziali vantaggi per la salute e il pianeta derivanti dall’adozione di una di queste diete a base vegetale”.