Tumore al pancreas, vaccino mRNA accende la speranza

Nuovi dati indicano che un vaccino mRNA su misura potrebbe migliorare la risposta immunitaria nei pazienti con tumore al pancreas

Un innovativo vaccino a mRNA, sviluppato per stimolare il sistema immunitario contro il tumore al pancreas, sta mostrando risultati incoraggianti, riaccendendo la speranza per una futura cura contro un male che, soltanto in Italia, colpisce ogni anno quasi 15 mila persone. Secondo una ricerca condotta dal Memorial Sloan Kettering Cancer Center, l’aggiunta di questa terapia sperimentale ai trattamenti standard potrebbe offrire nuove speranze ai pazienti affetti da questa forma aggressiva di cancro.

Come funziona il vaccino mRNA contro il cancro al pancreas

Il vaccino non ha lo scopo di prevenire il tumore, ma di potenziare la capacità del sistema immunitario di riconoscere e combattere le cellule cancerose. Ogni dose viene personalizzata a partire dal tumore del paziente, un approccio che mira a rendere l’immunoterapia più efficace.

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Il caso di Barbara Brigham: una speranza concreta

Barbara Brigham, 74 anni, ha partecipato allo studio dopo aver ricevuto una diagnosi precoce di tumore pancreatico. “La prognosi non era buona quando mi hanno diagnosticato – ha raccontato a CBS News -. Sapevo di avere un tempo limitato, volevo solo prolungarlo il più possibile“.

Dallo studio ai primi risultati: il ruolo del sistema immunitario

I ricercatori hanno analizzato i dati di 16 pazienti sottoposti a chirurgia e trattamenti oncologici, affiancati dalla somministrazione del vaccino personalizzato. Il tumore rimosso veniva inviato alla società tedesca BioNTech per la creazione della formula specifica per ciascun paziente. “Il sistema immunitario è programmato per non riconoscere il nostro stesso corpo, e questo rende difficile insegnargli a combattere il cancro“, ha spiegato il dottor Vinod Balachandran, oncologo specializzato in tumore pancreatico.

Risultati promettenti: il vaccino potrebbe migliorare la sopravvivenza

Secondo lo studio pubblicato su Nature, otto dei 16 pazienti hanno sviluppato una forte risposta immunitaria e, tra questi, sei sono rimasti liberi dalla malattia per oltre tre anni. Al contrario, sette degli otto pazienti che non hanno risposto al vaccino hanno visto la ricomparsa del tumore. Gli esperti ipotizzano che la presenza della milza, un organo cruciale per la risposta immunitaria, possa influenzare l’efficacia del trattamento.

Un trial clinico più ampio per confermare i dati

I risultati, seppur incoraggianti, devono essere confermati da studi più estesi. “È difficile attribuire con certezza il successo al vaccino, vista la dimensione ridotta dello studio“, ha sottolineato Balachandran. Per approfondire l’efficacia della terapia, è in corso un nuovo trial clinico su pazienti con tumore pancreatico in fase iniziale che non hanno subito la rimozione della milza.

Potenziali sviluppi per altri tumori

Gli esperti evidenziano il potenziale delle tecnologie a mRNA, già utilizzate con successo nei vaccini anti-Covid. “La bellezza dei vaccini mRNA è la rapidità con cui possono essere sviluppati“, ha dichiarato il dottor Suneel Kamath della Cleveland Clinic. “Questo studio dimostra che possiamo creare un vaccino per il tumore al pancreas e ottenere una risposta immunitaria duratura“.

Oltre al tumore al pancreas, i ricercatori stanno esplorando l’applicazione dei vaccini a mRNA per altre forme di cancro, come melanoma, tumori renali e polmonari, che potrebbero rispondere meglio grazie alla loro elevata tendenza a mutare.

Barbara Brigham: “Il trial mi ha dato più tempo per vivere”

Per Barbara Brigham, la sperimentazione clinica ha rappresentato molto più di un’opportunità medica. Negli ultimi mesi ha potuto accogliere il suo ottavo nipote e festeggiare il 60° anniversario di matrimonio di suo fratello. “Il trial è stata una cosa meravigliosa“, ha dichiarato. “Mi ha ridato la voglia di vivere. A volte è stato difficile, ma ne è valsa la pena“.

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