Com’è arrivata l’acqua sulla Terra? La nuova teoria sorprendente

Un recente studio spiega che l’acqua del nostro pianeta potrebbe derivare da un processo di sublimazione degli asteroidi nel Sistema Solare primitivo

Da sempre gli scienziati si interrogano su come l’acqua sia arrivata sulla Terra. Ora, una nuova ricerca condotta dal Paris Observatory e pubblicata su Astronomy & Astrophysics propone un’ipotesi rivoluzionaria: l’acqua terrestre potrebbe derivare direttamente dagli asteroidi, che nel Sistema Solare primitivo avrebbero rilasciato vapore acqueo formando una sorta di “bagno” in cui i pianeti interni si sarebbero immersi.

Il mistero dell’acqua terrestre

Quando la Terra si è formata, era troppo calda per trattenere il ghiaccio. Questo implica che tutta l’acqua presente oggi sul pianeta deve provenire da fonti esterne. Le prime prove geologiche suggeriscono che l’acqua liquida era presente già 100 milioni di anni dopo la formazione del Sole, un lasso di tempo estremamente breve su scala astronomica.

Fino a oggi, gli scienziati hanno avanzato diverse ipotesi sull’origine dell’acqua terrestre. Una delle prime teorie sosteneva che fosse un sottoprodotto dell’attività vulcanica, rilasciato sotto forma di vapore dalle eruzioni. Tuttavia, negli anni ’90, studi sulla composizione isotopica dell’acqua terrestre hanno suggerito un’origine extraterrestre, legata a comete e asteroidi ricchi di ghiaccio.

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Asteroidi e comete: i possibili fornitori di acqua

Comete e asteroidi sono corpi celesti formati nei confini ghiacciati del Sistema Solare. Le comete, in particolare, sviluppano code di polveri e gas quando si avvicinano al Sole, suggerendo una grande quantità di ghiaccio. Tuttavia, studi sulla proporzione di deuterio rispetto all’idrogeno (D/H) hanno rivelato che l’acqua terrestre somiglia di più a quella contenuta nei meteoriti di tipo carbonaceo, derivati da asteroidi piuttosto che dalle comete.

Questa scoperta ha portato gli scienziati a concentrarsi sugli asteroidi come possibili fornitori di acqua per la Terra primordiale. Ma come hanno fatto questi corpi celesti a trasportare l’acqua fino ai pianeti interni?

Un nuovo modello per spiegare l’arrivo dell’acqua

Il team guidato da Quentin Kral ha sviluppato un modello che suggerisce un meccanismo più semplice rispetto alle ipotesi precedenti. La teoria si basa sulla presenza del disco protoplanetario, una nube di gas e polveri che avvolge i sistemi planetari in formazione.

Secondo lo studio, gli asteroidi presenti in questo disco avrebbero inizialmente trattenuto grandi quantità di ghiaccio. Quando il disco protoplanetario si è dissipato dopo pochi milioni di anni, gli asteroidi si sarebbero scaldati, causando la sublimazione del ghiaccio in vapore acqueo. Questo vapore avrebbe formato un sottile disco di acqua, che si sarebbe diffuso verso le regioni interne del Sistema Solare, “bagnando” pianeti come Mercurio, Venere, Terra e Marte.

L’acqua terrestre ha più di 4,5 miliardi di anni

Una volta che l’acqua è stata catturata dalla gravità terrestre, il ciclo idrologico ha permesso di mantenerla relativamente stabile per miliardi di anni. Questo meccanismo potrebbe spiegare non solo la quantità di acqua presente negli oceani, nei laghi e nei fiumi, ma anche quella intrappolata nelle profondità del mantello terrestre.

Abbiamo scoperto che il nostro modello è in grado di spiegare con precisione non solo la quantità d’acqua sulla Terra, ma anche quella di altri pianeti e persino della Luna“, affermano gli autori dello studio.

Le prove a supporto della teoria

L’ipotesi di Kral è supportata da recenti osservazioni effettuate con il telescopio ALMA in Cile, che ha rilevato la sublimazione di monossido di carbonio (CO) in sistemi esoplanetari giovani, un fenomeno simile a quello che il team prevede per l’acqua nel nostro Sistema Solare primitivo.

Ulteriori conferme provengono dalle missioni spaziali Hayabusa 2 e OSIRIS-REx, che hanno esplorato asteroidi simili a quelli che potrebbero aver contribuito alla formazione dell’acqua terrestre. Queste missioni hanno individuato minerali idrati, che si formano solo in presenza di acqua, suggerendo che questi asteroidi erano un tempo ricchi di ghiaccio.

Prossimi passi: la caccia ai dischi d’acqua negli esopianeti

Per verificare la teoria, il team ha ottenuto del tempo osservativo con il telescopio ALMA per cercare tracce di dischi di vapore acqueo attorno a sistemi planetari giovani. Se confermata, questa scoperta potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione sull’origine dell’acqua nei pianeti abitabili, non solo nel nostro Sistema Solare ma anche in altri mondi lontani.

Potremmo essere all’alba di una nuova era nella comprensione dell’origine dell’acqua terrestre“, conclude Kral.

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