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Una scoperta rivoluzionaria svela come una speciale proteina sia in grado di aggirare le difese batteriche, aprendo nuove strade contro le infezioni resistenti
I superbatteri resistenti agli antibiotici rappresentano una delle sfide più urgenti della medicina moderna. Ora, un team di ricercatori dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign ha identificato un nuovo meccanismo che potrebbe offrire un’alternativa rivoluzionaria agli antibiotici tradizionali. Gli scienziati hanno scoperto una proteina anti-CRISPR in grado di interferire con il sistema immunitario batterico, rendendo le infezioni più vulnerabili alle terapie basate sui fagi, virus che attaccano i batteri.
Come i batteri resistono agli antibiotici
Molti batteri hanno sviluppato sofisticati sistemi di difesa per resistere ai farmaci. Tra questi, il sistema CRISPR-Cas è una delle barriere più efficaci contro i fagi, microrganismi che potrebbero essere utilizzati per combattere le infezioni batteriche. Tuttavia, la recente scoperta di una proteina anti-CRISPR, chiamata AcrIIIA1, ha rivelato che i fagi stessi possono contrastare questi meccanismi difensivi, aprendo la strada a nuove strategie per il trattamento delle infezioni resistenti agli antibiotici.
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Il ruolo della proteina AcrIIIA1 nella terapia fagica
Lo studio ha dimostrato che la proteina AcrIIIA1 si lega al sistema CRISPR-Cas di tipo III-A, bloccandone l’attività. Questo permette ai fagi di eludere le difese dei batteri e distruggerli più efficacemente. Secondo la professoressa Asma Hatoum-Aslan, a capo della ricerca: “La nostra scoperta potrebbe migliorare significativamente l’efficacia della terapia fagica, offrendo una nuova speranza per il trattamento di infezioni che non rispondono agli antibiotici”.
Analizzando oltre 1000 ceppi di batteri Staphylococcus, i ricercatori hanno scoperto che molte delle loro difese antivirali si trovano in segmenti di DNA noti come cassette SCCmec. Queste regioni mobili trasportano geni che conferiscono resistenza agli antibiotici e possono diffondersi rapidamente tra i batteri. La ricerca, pubblicata su Nature Communications, ha rivelato che l’infezione da fagi può stimolare il trasferimento di queste cassette, aumentando la resistenza batterica.
Implicazioni per la terapia fagica e le infezioni ospedaliere
Queste scoperte hanno implicazioni importanti per la lotta contro le infezioni ospedaliere. I fagi modificati con proteine anti-CRISPR potrebbero essere utilizzati per trattare infezioni resistenti agli antibiotici. Tuttavia, la diffusione dei geni di resistenza rappresenta una sfida significativa. Secondo Hatoum-Aslan: “Dobbiamo capire meglio come i batteri trasferiscono queste difese per sviluppare terapie più efficaci e durature”.
Prospettive future: progettare fagi terapeutici più efficaci
Il prossimo obiettivo del team di ricerca è creare fagi terapeutici geneticamente modificati, in grado di superare le difese batteriche e offrire trattamenti più sicuri ed efficaci per le infezioni resistenti agli antibiotici. Inoltre, comprendere i meccanismi di trasferimento genetico tra i batteri potrebbe portare a nuove strategie per limitare la diffusione della resistenza agli antibiotici.