Farmaco vecchio di 240 anni efficace contro fibrillazione atriale

L’utilizzo della digossina farà risparmiare 100 milioni di sterline al sistema sanitario britannico

Uno studio dell’Università di Birmingham dimostra che la digossina, un farmaco scoperto 240 anni fa, potrebbe ridurre di oltre 100 milioni di sterline all’anno i costi del trattamento della fibrillazione atriale nel Regno Unito.

Il medicinale, vecchio di 240 anni, potrebbe rivelarsi la chiave per ridurre significativamente i costi del trattamento della fibrillazione atriale e dell’insufficienza cardiaca. La digossina, utilizzata per la prima volta a Birmingham nel 1785, potrebbe generare significativi per il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) del Regno Unito. E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Heart, condotto dall’Università di Birmingham, che ha confrontato l’efficacia economica della digossina con quella dei beta-bloccanti comunemente prescritti.

Lo studio RATE-AF: confronto tra digossina e beta-bloccanti

La ricerca si basa sui dati dello studio RATE-AF, un trial clinico che ha coinvolto 160 pazienti con fibrillazione atriale e sintomi di scompenso cardiaco. I partecipanti sono stati divisi casualmente in due gruppi: alcuni hanno ricevuto la digossina, altri beta-bloccanti, per un periodo di 12 mesi. L’analisi economica ha valutato il costo-beneficio dei due trattamenti.

I risultati hanno evidenziato che i pazienti trattati con digossina hanno avuto un minor numero di eventi avversi, una riduzione dei ricoveri ospedalieri e un minore ricorso a visite mediche per problemi cardiaci. Questo si è tradotto in un risparmio medio di 530 sterline per paziente all’anno.

Un risparmio potenziale di 102 milioni di sterline all’anno per il NHS

Secondo gli studiosi, se questi risultati venissero applicati all’intera popolazione del Regno Unito, si potrebbe ottenere un risparmio totale di 102 milioni di sterline l’anno. Questo rappresenterebbe una riduzione del 6% rispetto agli 1,7 miliardi di sterline che il NHS spende annualmente per la gestione della fibrillazione atriale.

L’importanza dell’analisi economica nel sistema sanitario

Secondo la professoressa Sue Jowett, vice responsabile dell’Unità di Economia Sanitaria dell’Università di Birmingham, questo studio dimostra l’importanza delle valutazioni economiche nel settore sanitario.

“Alla soglia standard di 20.000 sterline per anno di vita aggiustato per la qualità (QALY), la probabilità che la digossina sia economicamente più vantaggiosa rispetto ai beta-bloccanti è del 94%”, ha dichiarato Jowett. “Se questi risultati venissero applicati su larga scala, il risparmio per il sistema sanitario potrebbe essere significativo”.

Un trattamento efficace e sicuro anche per il futuro

Il professor Dipak Kotecha, responsabile principale dello studio, sottolinea come la fibrillazione atriale e l’insufficienza cardiaca siano destinate a diventare problemi sempre più diffusi nei prossimi decenni, creando un impatto considerevole sia sui pazienti che sui sistemi sanitari di tutto il mondo.

“Nonostante sia uno dei farmaci più antichi per le malattie cardiache, questo studio conferma il ruolo fondamentale della digossina nella gestione di questi pazienti, offrendo una soluzione sicura e conveniente”, ha affermato Kotecha.

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