Un’analisi innovativa rivela come le cellule tumorali si organizzano, influenzando la risposta ai trattamenti
Cosa rende un tumore così difficile da trattare? La domanda è centrale nella ricerca oncologica e ha portato negli anni a un’evoluzione del concetto stesso di cancro. Un tempo considerato un semplice insieme di cellule maligne, oggi sappiamo che il tumore è una struttura complessa e organizzata, formata da cellule diverse che interagiscono tra loro. Una nuova ricerca ha approfondito questa complessità, introducendo il concetto dei “tratti distintivi del cancro”.
Questi tratti distintivi rappresentano caratteristiche chiave che, una volta attivate, innescano la trasformazione maligna di una cellula. Finora ne sono stati identificati 13, e la loro espressione può essere studiata attraverso strumenti di analisi genomica. Tuttavia, non tutte le cellule di un tumore presentano gli stessi tratti distintivi. Questo solleva interrogativi cruciali: come si distribuiscono queste caratteristiche all’interno del tumore? E soprattutto, hanno un impatto sulla risposta alle terapie?
Lo studio: una mappatura dettagliata dei tumori
Per rispondere a queste domande, un team di ricerca guidato dal dottor Eduard Porta, dell’Istituto di Ricerca sulla Leucemia Josep Carreras (IJC) e del Barcelona Supercomputing Center, ha condotto un’analisi dettagliata su 63 campioni tumorali provenienti da dieci tipi di cancro comuni, tra cui tumore al seno, ai polmoni, alla prostata e al colon-retto. Lo studio, pubblicato su Cell Reports, ha coinvolto esperti internazionali come il dottor Manel Esteller, il dottor Barretina, il dottor Real e il dottor Bailey.

L’innovazione di questa ricerca sta nell’approccio utilizzato: invece di concentrarsi sui tipi cellulari, gli scienziati hanno analizzato il tumore in base all’espressione dei tratti distintivi. In questo modo, è stato possibile osservare come le cellule maligne si specializzano nella crescita tumorale, mentre il microambiente tumorale – ossia le cellule non cancerose che circondano il tumore – può contribuire alla resistenza alle terapie, ostacolando la risposta del sistema immunitario o impedendo l’azione dei farmaci.
L’organizzazione spaziale dei tratti distintivi nel tumore
Un altro aspetto rivoluzionario della ricerca riguarda la distribuzione spaziale dei tratti distintivi all’interno del tumore. Gli studiosi hanno scoperto che questi non si manifestano in modo casuale, ma seguono schemi prevedibili, simili a quelli osservati nella formazione dei tessuti normali. Questa disposizione suggerisce che i tratti distintivi potrebbero interagire tra loro, influenzandosi reciprocamente.
“I nostri risultati dimostrano che i tumori non sono semplici ammassi di cellule maligne, ma ecosistemi altamente organizzati in cui ogni regione svolge un ruolo specifico”, spiega il dottor Eduard Porta. Ciò significa che il tumore non è uniforme e che alcune aree potrebbero rispondere meglio ai trattamenti rispetto ad altre.
Impatto clinico immediato: personalizzazione delle terapie
Queste scoperte hanno conseguenze dirette sulla personalizzazione dei trattamenti. Lo studio ha analizzato 33 pazienti con carcinoma della vescica trattati nell’ambito dello studio DUTRENEO, dimostrando che la distribuzione dei tratti distintivi può influenzare il successo o il fallimento della terapia adiuvante.
“Identificare le aree del tumore che resistono ai farmaci potrebbe aiutarci a migliorare la personalizzazione delle cure”, afferma il dottor Mustafa Sibai, autore principale dello studio.
Ad esempio, il dottor Manel Esteller sottolinea come l’efficacia degli inibitori del checkpoint immunitario, farmaci che potenziano la risposta del sistema immunitario contro il tumore, dipenda non solo dalle cellule maligne, ma anche dall’ambiente circostante: “Non basta che una cellula tumorale esprima i marcatori di risposta: deve esserci un microambiente favorevole all’azione dell’immunoterapia”.
Verso una nuova era nella lotta al cancro
Lo studio apre la strada a nuove strategie terapeutiche basate sulla mappatura dei tratti distintivi all’interno del tumore. I ricercatori ipotizzano che, in futuro, sarà possibile prevedere con maggiore precisione quali pazienti risponderanno meglio a un trattamento specifico, ottimizzando l’efficacia delle cure.
“Stiamo davvero avvicinandoci a rispondere alla domanda ‘cos’è un tumore?’” conclude Eduard Porta. “E mentre lo facciamo, nuovi progressi ci aiuteranno a combattere il cancro in modo più efficace”.